Isole Eolie, la Guardia costiera di Milazzo recupera reti da frodo e multa un peschereccio

MESSINA. Due pattugliatori d'altura, un e altri mezzi navali della Guardia Costiera delle Isole Eolie per contrastare il fenomeno della pesca illegale. Una vasta operazione nel Tirreno meridionale, a Sud di Alicudi e Filicudi, che ha visto finire nei guai un peschereccio sorpreso dalla nave Corsi CP906 mentre tentava di recuperare una da posta illegale di circa 7.500 metri di lunghezza, poi finita sotto sequestro. Il comandante del peschereccio, invece, è sanzionato. A Nord delle Eolie, in quelle stesse ore, la Nave Diciotti CP94 ha ritrovato un'altra rete da pesca anche questa illegale lunga diversi chilometri. In soccorso è giunta a quel punto la Nave Magliano CP404, specializzata in questo tipo di operazioni. Le reti da posta illegali (quelle di lunghezza uguale o inferiore a 2 chilometri e mezzo o le cui maglie superino determinate dimensioni) vengono calate in mare e lasciate alla deriva per la cattura di grossi pesci pelagici, come i tonni e i pesce spada. Una tipologia di rete vietata dalla normativa, in quanto strumento di pesca non selettivo che costituisce un vero e proprio muro galleggiante nel quale possono rimanere impigliate anche specie protette come delfini e tartarughe. Negli ultimi anni molti sforzi sono stati profusi in termini di impiego di mezzi aeronavali e uomini per combattere questa pratica non solo illegale, ma anche dannosa per l'intero ecosistema marino. Nei soli mesi di aprile e maggio diverse sono state le missioni svolte dai pattugliatori. Nella pianificazione di attività che interessano un'area marittima di circa 500.000 km quadrati e richiedono l'impiego di diversi mezzi aeronavali, risultano particolarmente importanti le informazioni acquisite anche tramite organizzazioni e associazioni ambientaliste, che completano il quadro informativo sulle attività illecite in mare e consentono di pianificare in modo efficace le operazioni di contrasto. Il dispositivo operativo messo in piedi dalla Guardia costiera ha permesso nel corso del 2019 e nei primi mesi del 2020, incluso il periodo emergenziale COVID-19, di verificare la correttezza delle attività di pesca in mare e degli esercizi commerciali all'ingrosso e al dettaglio, per di tutelare il prodotto ittico nazionale e i consumatori attraverso l'immissione sul mercato di un pescato conforme ai requisiti di legge, sia per tracciabilità che per etichettatura. Questi, a titolo di esempio, alcuni dei dati più significativi dal 2019 a oggi: oltre 145.000 verifiche effettuate, sequestrati circa 700.000 kg di prodotto ittico non conforme, eseguiti oltre 5000 sequestri (8173 attrezzi da pesca illegali), elevate sanzioni per un importo di quasi 13 milioni di euro. Un'attività svolta quotidianamente a garanzia della conservazione e dello sfruttamento delle risorse ittiche in condizioni di piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica.