Isola pedonale, Daniela Faranda stigmatizza i toni accesi

Daniela Faranda 6 8 2014
Daniela Faranda durante la conferenza stampa

Sull'isola pedonale anche Daniela Faranda, capogruppo di NCD, stamane ha detto la sua durante una conferenza stampa convocata il giorno dopo quella dell'omologo FI Pippo Trischitta .

“Siamo qui per fare una riflessione e sollecitare ad abbassare i toni sia da una parte che dall'altra -ha dichiarato la Faranda. Il rispetto viene prima di tutto. Questo voto è frutto di un errore: quello di non avere avuto un vero dialogo. L'Amministrazione è stata sorda alle proposte dei consiglieri.

Personalmente avevo chiesto in via informale all'assessore Cacciola che nel Piano Urbano del Traffico fossero inserite le strade pedonalizzabili e non le aree. Ciò non è stato fatto. Inoltre, il documento contiene una serie di proposte non sufficientemente affrontate in Commissione e in Consiglio. Per la qual cosa -ha spiegato- ho fatto la scelta di astenersi, che è essenzialmente politica”

Ad affiancarla Alberto De Luca della rete di associazioni “SdoganiAmo Messina” e il consigliere della Francesco De Pasquale. “I cittadini chiedono di sapere chi sono i negozianti che dicono di no all'isola, ma lo scontro istituzionale tra Giunta e Consiglio comunale è lesivo per la città. Noi siamo favorevoli all'ampliamento della zona e per questo chiediamo all'amministrazione di fare un per adottare le misure che abbiamo suggerito: una nuova politica dei parcheggi e un maggiore controllo sulla doppia fila. In poche parole, fare meglio ciò che è ordinaria amministrazione”.

I consiglieri di centrodestra sollecitano l'amministrazione a rivedere il progetto della cosiddetta Rambla (un'isola pedonale permanente tra piazza Cairoli e la Dogana) che aveva avuto parere favorevole durante l'amministrazione Buzzanca. A Michele Palamara, l'architetto che con un affidamento fiduciario da parte del sindaco Buzzanca aveva sviluppato il progetto, poi fallito perché il project financing era andato deserto, il compito di spiegare le caratteristiche della proposta.

“E' un progetto slegato dalla proposta di isola pedonale, perché è la riqualificazione di una zona di importanza storica che prevede parcheggi, cartelloni pubblicitari e box commerciali. La possibilità di inserire cartellonistica pubblicitaria era stata bocciata dall'Ufficio Viabilità del Comune di Messina. Scelta questa, che probabilmente ha reso la cosa meno appetibile ai privati”

Il costo del progetto è di 1 milione e 230 mila euro e dà la possibilità di risparmiare oltre 500 mila euro attraverso l'eliminazione di alcune azioni, quali l'aggiustamento della fognatura o l'acquisto di faretti al led.

La capogruppo Faranda, difendendo il progetto di Palamara, è poi tornata sull'argomento isola pedonale ricordando che il Consiglio ha votato il Piano Urbano del Traffico, ma non la sua immediata esecutività. “Il sindaco deve avere rispetto per ciò che il Consiglio comunale delibera. Io non voglio bacchettare nessuno, chiedo solo un momento di distensione. Bisogna smettere di fare manifesti con valore simbolico ma nessun valore pratico. Liberare la Rada San Francesco, completare la via Don Blasco e . Solo così elimineremo i TIR da Messina e sarà possibile realizzare le isole pedonali”.

All'indomani dalla conferenza di Pippo Trischitta, rimane da chiedersi perché i due consiglieri, che solo pochi mesi fa lamentavano le lacune della sperimentazione viaria insieme, adesso siano divisi, pur avendo condiviso le stesse proposte in questi mesi. “Io ho votato in maniera diversa in Consiglio comunale -chiude laconicamente la Faranda”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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