Il presidente, il sindaco e il commissario dell’Ente Teatro

Crocetta Tarro Celi
Il presidente Crocetta e Lucia Tarro Celi

Tra le tante promesse non mantenute con Messina del presidente Crocetta, c'è anche quella del commissariamento dell'Ente Teatro.

Una pratica per la verità avviata dal Governo Lombardo l'anno scorso, stoppata dalle elezioni di ottobre e poi procrastinata all'infinito con continui impegni mai rispettati da parte del presidente della Regione Sicilia. Fino ad ora.

Perché da quanto si legge sulla Gazzetta del Sud di oggi, l'assessore Michela Stancheris avrebbe portato in Giunta il nome di una crocettiana della prima ora, Lucia Tarro Celi.

Docente di scuola superiore, da sempre attiva in campo culturale ed estremamente critica nei confronti della gestione del PD di Messina già in tempi non sospetti.

Una notizia, quella del commissariamento dell'Ente Teatro, che però desta più di un dubbio rispetto al metodo. Vediamo perché.

All'ultima assemblea convocata dai sindacati, è intervenuto anche Jacopo Torrisi, Capo di Gabinetto dell'assessorato allo Spettacolo, che a nome dell'esecutivo Crocetta promise l'invio di un commissario straordinario che sostituisse il presidente Luciano Ordile e le reliquie del Consiglio di Amministrazione subito dopo le elezioni amministrative.

Visto che si andò al ballottaggio, i lavoratori e gli orchestrali del teatro Vittorio Emanuele si rassegnarono ad aspettare altre due settimane, ma durante il confronto con Torrisi, furono molto chiari: “Non date i nomi in pasto alla stampa fino a quando il mandato non sarà firmato per evitare che bruciando i nomi, come è con Fulvio Cintioli e Laura Pulejo, si continui a perdere tempo”.

Torrisi ha promesso, ma qualcosa nel frattempo deve essere sfuggito se il nome del futuro commissario non arriva da una fonte ufficiale ma dalla stampa. E a leggere i commenti sui social network le perplessità dei lavoratori sono piuttosto evidenti.

“Un modo di agire inaccettabile -dichiara Pippo Di Guardo, segretario generale della SLC Cgil di Messina. Sapevamo che venerdì un nome sarebbe stato portato in Giunta, ma non avevamo idea di chi fosse. Posto che sia per noi che per i lavoratori qualunque nome sarebbe andato bene purché si uscisse dall'immobilismo cui l'Ente Teatro è costretto da anni grazie ai vertici, temiamo fortemente che ancora una volta si sia fatto un nome senza che ci siano atti ufficiali e che questo nome sia bruciato.

Sembra che della nomina non sia stata data notizia né al sindaco Renato Accorinti né alla sua Giunta. E anche se è vero che da questo punto di vista Crocetta è autonomo, è altrettanto vero che un minimo di cortesia avrebbe imposto quantomeno di darne comunicazione prima di far uscire la notizia.

Posto che la nomina del presidente dell'Ente Teatro è di competenza del sindaco, il commissario straordinario è comunque necessario perché dovrà sostituirsi al Consiglio di Amministrazione uscente in attesa che lo si ricostitusca, anche alla luce del fatto che la Provincia è stata commissariata e che le nomine sul CdA sono anche di sua competenza”.

Le altre perplessità riguardano tempi e costi. Torrisi aveva infatti garantito che il commissario sarebbe stato un funzionario della Regione Sicilia, sia per accelerare i tempi visto che in questo caso la nomina è a decorrenza immediata non dovendo passare dall'iter più lungo previsto per gli esterni, sia per questioni economiche. “Non ci sono soldi e un funzionario regionale non costerebbe nulla se non i rimborsi spese -aveva chiarito Torrisi”.

Ancora una volta Crocetta ha fatto il contrario di quanto ha promesso. Sempre in tema di promesse, almeno le più importanti, restano in piedi e sono ancora da mantenere, quelle sul prestito di 33 milioni (che in realtà è legato al finanziamento statale di 50 milioni) e sui 4 milioni da destinare ai Servizi sociali e mai arrivati in riva allo Stretto.

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