Il manager Vullo conferma il Polo Materno-Infantile al Piemonte

L'ospedale Piemonte in viale Europa

Tra annunci, notizie e smentite che si rincorrono, da Palermo arriva la conferma: per l'ospedale Piemonte di Messina sono previsti 78 posti letto e il Polo Materno-Infantile.

A sottolinearlo è la FP Cgil, che attacca Cisl e Uil accusandole di avere gridato “vittoria arrogandosi la capacità di aver messo alle strette l'assessore Borsellino e di aver rotto le uova nel paniere al manager del Papardo-Piemonte Michele Vullo, reo di voler cancellare il nosocomio di viale Europa.

In realtà, l'audizione in VI Commissione all'ARS è servita a chiarire che il clamore scatenato da Cisl e Uil era assolutamente strumentale, volto probabilmente a tutelare interessi di bottega”.

Durante l'ultima audizione l'assessore alla Sanità Lucia Borsellino ha chiesto ufficialmente cosa avesse determinato il timore che l'ospedale Piemonte potesse chiudere, visto che l'attività dello stesso non è mai stata messa in discussione dall'esecutivo Crocetta, che anzi lo ha confermato nel piano della riorganizzazione della rete ospedaliera presentato al ministero della Salute.

“Come FP Cgil -dichiarano il segretario generale Clara Crocè e i responsabili di categoria Nino Trino, Carmelo Pagana e Antonio La Rosa- abbiamo richiesto a gran voce il mantenimento di questi impegni per restituire alla cittadinanza un ospedale funzionale e funzionante, adeguato alle esigenze assistenziali richieste.

A sostegno di quanto abbiamo sostenuto ci sono le dichiarazioni rese dai deputati regionali e dallo stesso manager Vullo, che hanno ribadito i che i posti letto sono ridotti da 121  a 78 così come stabilito nel 2010 con apposito decreto.

In via ufficiosa abbiamo appreso che la rimodulazione della rete ospedaliera presentata e approvata dai sindaci, compreso quello di Messina, è stata bocciata dal ministero e se ciò trovasse conferma rappresenterebbe un reale rischio di sopravvivenza del glorioso presidio di viale Europa”.

La FP Cgil ipotizza che il no del dicastero “sia accompagnata da precise indicazioni su come deve essere riformulata tale rimodulazione. Sicuramente con ulteriori tagli e non vorremmo che queste penalizzassero proprio il Piemonte.

Da sempre chiediamo che si dia una precisa connotazione al Piemonte per garantirne la sopravvivenza. Questa potrebbe essere rappresentata dalla creazione di un'eccellenza sanitaria, qualunque essa sia (anche quella materno-infantile) perché ciò lo  renderebbe unico e produttivo. Vogliamo i contenuti e non un contenitore”.

Aggiornamento 18.08

Di parere completamente opposto il deputato regionale PD FRanco Rinaldi, che propone invece di potenziare il Piamonte e di realizzare il polo Materno-Infantile al Papardo. “Messina merita, come ogni città , di dotarsi di una struttura ospedaliera in centro città, in grado di soddisfare le diverse urgenze sanitaria, quindi dotata di reparti di emodinamica, di rianimazione e chirurgia.

Non stupisce che i riflettori accesi sull'ospedale Piemonte, anche grazie all'incisiva azione sindacale condotta da Cisl ed Uil, abbiano messo in confusione il Governo della Regione Siciliana, che ha ribadito la propria volontà di voler realizzare nel plesso ospedaliero il polo materno infantile, decentrando l'operatività del Papardo.

Polo d'eccellenza materno infantile invece, potrebbe proprio essere l'azienda ospedaliera Papardo che, già negli scorsi anni, è stata oggetto di importanti  sforzi economici ed amministrativi in materia, con la realizzazione di appositi reparti e sale operatorie, tra l'altro,  tra le più all'avanguardia in ambito nazionale.

Ambizioso, ma sicuramente strada percorribile, quello di riattivare in tutte le sue potenzialità  il nosocomio Piemonte, trasferendone la gestione e i servizi all'ASP 5 di Messina.

Pertanto, preannunzio la presentazione nei prossimi giorni agli organi preposti dell'Assemblea regionale Siciliana e coinvolgendo le diverse sigle sindacali di apposito disegno di legge che preveda la cessione della gestione della struttura ospedaliera Piemonte all'Azienda Sanitaria Provinciale 5 e la ristrutturazione organizzativa ed amministrativa dell'antico nosocomio”.

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