Il 30 giugno tavolo tecnico per la vertenza Casa Serena

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Francesca Fusco, segretario regionale Orsa Servizi

Un protocollo di intesa che preveda tutti i passaggi inerenti sia i trasferimenti dei lavoratori in esubero di Serena in altri servizi che l'eventuale rientro nel pensionato di Montepiselli, garanzie per  la ricollocazione di tutti gli operatori, la trasformazione del contratto da part time a full time e standard qualitativi ben definiti per gli anziani.

Sono le richieste di Orsa Servizi, che saranno ribadite durante il tavolo tecnico convocato dal vicesindaco Guido Signorino con i sindacati e al quale sarà presente anche il ragioniere generale del Comune di Messina Nino Cama per lunedì prossimo.

“La vertenza della struttura di via Sciva ha ufficialmente inizio il 31 dicembre 2012, quando fu siglato un accordo forzoso in Prefettura che permise di lasciare aperta la casa di riposo -ricorda il segretario generale di Orsa Servizi Sicilia Francesca Fusco.

Da quel giorno la vertenza non si acquieta. Mille i problemi. Sia per i lavoratori, costretti al part time dopo un anno di cassa integrazione e con stipendi non pagati da cinque mesi, sia per gli anziani, turbati dalle notizie fuorvianti che si susseguono e da un sevizio che peggiora di giorno in giorno.

A tutt'oggi, dopo i tanti incontri con l'amministrazione, compreso quello di lunedì scorso, ancora non c'è nulla di definito. Tutto interlocutorio, mentre si perde tempo in inutili contrapposizioni piuttosto che risolvere il problema.

Riteniamo incomprensibile -prosegue la Fusco- la ratio con la quale l'amministrazione ha stilato l'elenco delle professionalità che dovrebbero restare a Casa Serena, insufficiente in termini di numero e poco attento alla qualità, all' come utente. Crediamo invece che per avere un servizio almeno sufficiente debbano essere non meno di cinquanta i lavoratori in forza”.

La sindacale accusa l'amministrazione Accorinti “di pensare solo al dio risparmio invece che agli anziani e alle loro esigenze”. A complicare la situazione, anche il vuoto politico sulla questione, che ha lasciato spazio “agli azzeccagarbugli del palazzo di sintetizzare prospettive politico-amministrative e far nascere un mostro a più teste che non tiene conto della giustezza sociale, ma di logiche in continuità col passato che mirano a tutelare gli interessi di pochi piuttosto che i soggetti deboli della nostra società”.

Le richieste di Orsa Serviz sono ben precise e sono state presentate, puntualizza ancora la Fusco, per “inchiodare l'amministrazione alle proprie responsabilità. Quali saranno le risposte a tutti queste richieste non è dato sapere, si aspettano un'altra convocazione, un altro tavolo. Unitario, separato, non si sa. L'auspicio è che sia risolutivo. La tela di Penelope si tesseva di giorno e si scuciva di notte e anche questa vertenza ha le medesime caratteristiche: di giorno alcune informazioni, l'indomani altre, il tutto per strane alchimie”.

Un modus operandi, quello dell'amministrazione Accorinti, che Orsa Servizi contesta, promettendo battaglia “qualora uno dei lavoratori dovesse rimanere senza occupazione”.

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