Grillo, the day after. Pina Grassi: “Il leader 5 Stelle è un’invenzione mediatica”
E dopo le esternazioni di Beppe Grillo sulla mafia sul palco dello Sfiducia Day di ieri, arrivano i primi commenti, nessuno dei quali particolarmente tenero verso il comico genovese, leader del Movimento 5 Stelle.
“Non c'è alcun pensiero dietro le frasi ad effetto di Beppe Grillo –dichiara lapidaria Pina Grassi, la vedova dell'imprenditore palermitano Libero Grassi ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 per non essersi piegato al racket delle estorsioni, come riporta l'Ansa. Per questo non tengo in alcuna considerazione le cose che dice, per quanto possano apparire gravi. Ritengo che il leader 5 Stelle sia un'invenzione mediatica. Non escludo che il comico possa apparire originale e far presa su qualcuno, ma non certo su chi ha esperienza delle cose. Se i media smettessero di amplificare le sue sortite –conclude- non ci sarebbe più alcun fenomeno Grillo”.
Secondo il presidente della Regione Rosario Crocetta, destinatario della manifestazione organizzata per contestare il suo governo, “lo Sfiducia Day si è trasformato in un vaffan…grillo. Ieri si è visto che Grillo non ha più le folle di un tempo, la manifestazione è stata un flop. Il suo isolamento dalle ali più avanzate della società è evidente”.
Crocetta glissa sulle 9 mila firme raccolte per rimandarlo a casa e incalza: “dire che la mafia aveva valori, non uccideva i bambini e si è sporcata con gli affari è una idiozia senza precedenti. Nel 1893 il primo delitto di mafia ebbe come vittima Emanuele Notarbartolo, dirigente del Banco di Sicilia, colpevole di avere compreso l'intreccio mafia-affari -puntualizza Crocetta. Nel dopoguerra l'unico teste dell'omicidio di Placido Rizzotto era un bambino di 12 anni. Ricoverato in ospedale fu ucciso dal capomafia di Corleone Michele Navarra.
Grillo strizza l'occhio ai poteri forti e si allea con i nemici della Sicilia per logiche di potere -conclude seccamente il presidente. È un Grillo diverso da quello che a Palermo e a Gela dichiarava piena solidarietà nei miei confronti e considerava assurdo che fossi scortato per la mia lotta alla mafia”.
“Boutade di un politico che non fa neppure ridere -le definisce Giuseppe Di Lello, ex membro del pool antimafia di Falcone e Borsellino. La mafia non ha mai avuto alcuna morale. Ha compiuto stragi, ha ucciso donne e bambini, è sempre stata parte importante di un sistema di potere comprendente anche politici e imprenditori. Finora ci si è concentrati sui rapporti tra mafia e politica e invece va approfondita la connessione con l'imprenditoria”.
“Da testimone di giustizia e da persona libera che ha scelto di non chinare la testa alla mafia,le parole dette da Grillo a Palermo mi indignano profondamente -dichiara Valeria Grasso, responsabile Nazionale Laboratorio Antimafia IdV. E' evidente che risucchiato e confuso dalle sue stesse urla e dai suoi stessi insulti, non sia più in grado di riconoscere la realtà e che non sappia cosa significhi mettere in gioco la propria vita contro questo mostro spietato, che allunga i suoi tentacoli ovunque”.
Di parere opposto Alessandro Di Battista, parlamentare 5Stelleche su FB scrive: “Quelle di Grillo sulla mafia sono parole che sottoscrivo, che ha detto lui ma è come se le avessi detto io. Oggi la mafia-finanziaria utilizza di meno la lupara. Ha i media a disposizione, li controlla. I media sanno uccidere con la macchina del fango, sanno distruggere chi si ribella a un sistema facendolo passare per tutto quel che non è”.