Giunta quasi pronta, ma è ancora top secret. Crocetta apre ai deputati dell’ARS
In tarda serata novità dal fronte politico. I giochi sembrano quasi fatti e il presidente Crocetta apre all'ipotesi di coinvolgere nella Giunta anche deputati dell'ARS per dare una connotazione più politica al futuro governo regionale.
Ennesimo vertice tra renziani e cuperliani del PD e poi nuovo incontro in serata per le ultime trattative.
Dal cilindro del presidente dovrebbero uscire i nomi nelle prossime ore e la squadra potrebbe già essere pronta oggi per la presentazione ufficiale.
Crocetta ha sottolineato che si tratterà di “una Giunta di alto livello”, che gli possa permettere di proseguire senza problemi sino alla fine della legislatura affrontando dignitosamente le emergenze, a cominciare da quella del dissesto finanziario.
Il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, nei giorni scorsi a Palermo, ha teso una mano al presidente per salvarlo dal default. All'appello mancano almeno 2 miliardi per chiudere il prossimo bilancio.
L'unico nome sicuro della nuova giunta al momento è quello di Lucia Borsellino. Forse anche Linda Vancheri rimarrà in squadra. E Crocetta spera di salvare Nelli Scilabra. Fermi nei loro posti anche gli assessori UDC Patrizia Valenti e Nico Torrisi. Per il resto, una ridda di voci.
Intanto le dichiarazioni di Beppe Grillo sulla mafia domenica scorsa a piazza parlamento si sono rivelate un boomerang. Ieri si è scatenato un inferno di reazioni, di repliche e proteste, da destra a sinistra, passando attraverso movimenti e associazioni antimafia, persino parenti di vittime eccellenti come Pina Grassi, vedova dell'imprenditore ucciso dalla mafia per non essersi piegato al racket delle estorsioni.
In serata, Claudio Fava, vicepresidente della commissione parlamentare antimafia ha detto a muso duro:“Deve studiare Grillo, un dovere dal quale nessuno si può sottrarre nemmeno chi ha costruito un partito da milioni di voti. La mafia che aveva un'etica una volta, come argomenta Grillo, è forse quella che sparava addosso a bambini, braccianti, sindacalisti a Portella della Ginestra? La mafia è sempre stata una struttura al servizio dei padroni e del potere.
I sistemi sono stati sempre gli stessi. Efferati nella violenza, ma animati sempre dalla stessa intenzione: impunità, profitto. Che la mafia abbia un'etica – prosegue – mi sembra una barzelletta, raccontatela ai parenti del pastore di 12 anni scannato da Luciano Liggio, raccontatela ai parenti di Placido Rizzotto, raccontatelo agli altri familiari delle vittime di mafia: sapranno rispondere anche loro a Grillo. Il leader di Cinque stelle ha avuto questa volta una caduta di gusto e di stile”.