Fermo in I Commissione all’ARS il ddl per ricordare le vittime della mafia

Palazzo dei NormanniIl ddl che ricorda le vittime della mafia da oltre un anno e mezzo è fermo in I Commissione all'ARS.

Salvo Siragusa, parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle e primo firmatario del testo che intende istituire la Giornata regionale del ricordo e della legalità, il Forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata e il Museo regionale della legalità, chiede che il testo sia discusso in Commissione Antimafia.

Le tre proposte sono bloccate da quasi 2 anni e il testo di legge assegnato per competenza alla I Commissione il 17 aprile 2013 non è ancora stato discusso. Siragusa ha scritto al presidente della Commissione Antimafia Nello Musumeci.

“I familiari dei caduti e delle vittime della mafia che hanno collaborato strettamente alla stesura di questo Disegno di legge -denuncia Siracusa-attendono da troppo tempo risposte concrete e azioni forti dalla politica siciliana. La valutazione da parte della Commissione Antimafia rappresenterebbe un passaggio importante che ne darebbe il viatico verso la definitiva approvazione da parte della I Commissione legislativa e dell'Assemblea regionale siciliana”.

“La Giornata regionale del ricordo e della legalità -spiegano i portavoce del Movimento- sarebbe istituita per ricordare tutti i cittadini vittime dirette delle mafia o di altre criminalità organizzate.

Il Forum sarebbe uno strumento di dialogo e di confronto fra le istituzioni, le associazioni, le fondazioni, i  comitati e tutti i soggetti istituzionali e della società civile coinvolti nell'attività di contrasto alla mafia e alle altre criminalità organizzate e nella promozione della cultura della legalità, mentre il Museo dovrebbe raccogliere, conservare, valorizzare ed esporre le testimonianze materiali dei caduti e delle vittime della mafia e della criminalità organizzata e dei loro familiari e delle  associazioni,  le fondazioni e i comitati che combattono la mafia ogni giorno”.

 

 

 

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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