Fase 2 coronavirus, i sindacati siciliani chiedono il ripristino di intercity e treni notte
SICILIA. Ripristinare immediatamente gli intercity e i treni notte. È la richiesta dei sindacati di categoria siciliani FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti, SLM FAST CONFSAL, UGL Ferrovieri e OrSA Ferrovie, che in una nota inviata al direttore del Trasporto Regionale Sicilia Silvio Damagini, all’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone e ai vertici nazionali di Trenitalia hanno ricordato di avere “condiviso l’azione del Governo sulla blindatura dell’isola, attraverso la sospensione dei trasporti e l’ingresso controllato in Sicilia esclusivamente per comprovate esigenze di lavoro e di salute. Visto il documento del 5 maggio scorso del ministero dei Trasporti con il quale si annuncia la riapertura scaglionata del settore, chiediamo che dal 18 maggio prossimo, oltre all’aumento di aerei e di navi traghetto, così come annunciato dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, il totale ripristino di 10 treni da e per la Sicilia e il conseguente ripristino di tutte le corse marittime per il traghettamento dei convogli ferroviari nello Stretto di Messina.
Una ripresa parziale della già precaria continuità territoriale ferroviaria non risolve i problemi di mobilità da e per l’Isola. Una situazione simile si è verificata nel traghettamento dei passeggeri autorizzati nello Stretto di Messina, dove la riduzione drastica delle corse nave ha causato la concentrazione e il conseguente assembramento dell’utenza nelle poche unità navali disponibili, rendendo vani tutti gli strumenti di prevenzione che in assenza di mezzi e di adeguata organizzazione sono destinati a restare nelle buone intenzioni del Governo. Tale problema si è risolto con l’incremento delle corse nave che ha reso possibile la concreta regolamentazione dei flussi scaglionati in più corse, con un più efficace controllo dell’utenza da parte delle forze dell’ordine e del personale marittimo.
Una volta stabilita la riapertura dei trasporti, il contingentamento di treni, navi e aerei che garantiscono la continuità territoriale da e per la Sicilia si porrebbe in antitesi con i programmi di prevenzione del Governo; è del tutto evidente che il contenimento degli assembramenti, il mantenimento del distanziamento interpersonale e l’efficienza del controllo dei flussi, sono direttamente proporzionali ai mezzi di trasporto messi a disposizione dell’utenza che nella fase iniziale della riapertura alla vita sociale è destinata ad aumentare.
La popolazione siciliana -aggiungono i sindacati- teme che la contingente sospensione della continuità territoriale ferroviaria, conseguente alla pandemia, si presti come alibi per concretizzare i ripetuti tentativi, dei Governi che si sono succeduti, di ridurre il già precario servizio ferroviario da e per la Sicilia. Il ripristino totale dello status quo ante sarebbe un primo segnale credibile a sostegno delle dichiarate intenzioni di potenziamento del servizio ferroviario meridionale che da anni versa in condizioni da terzo mondo dei trasporti. Pertanto, nella Fase 2 dell’emergenza epidemiologica più treni, più navi e più aerei equivalgono a una maggiore prevenzione che insieme ai processi condivisi nei protocolli costituiscono gli elementi essenziali per la serena ripresa delle attività sociali che tutti auspichiamo”.
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