“Facciamo la Vara dal basso”, il Comune apre una raccolta fondi

Sergio Todesco
L'assessore alla Cultura Sergio Todesco

I tempi sono duri ma i messinesi alla Vara non vogliono rinunciare. E così, viste le scarsissime disponibilità economiche, il sindaco di Messina Renato Accorinti e la sua Giunta lanciano l'iniziativa “Facciamo la Vara dal basso”: una raccolta di fondi alla quale tutti i cittadini potranno aderire attraverso libere donazioni.

Attenzione però alle truffe e versare i soldi solo sul conto corrente di Palazzo Zanca.

L'assessore alla Cultura Sergio Todesco ha infatti precisato che “ nessuno sarà autorizzato, a nessun titolo, a raccogliere denaro per conto dell'Amministrazione comunale.

L'unica raccolta di fondi destinata a sostenere le spese per la realizzazione della Festa è quella che si avvierà con la campagna “Facciamo la Vara dal basso”.

Nel caso in cui le donazioni dovessero essere così generose da coprire interamente le spese della manifestazione e da avanzare, le somme non utilizzate saranno impiegate dopo gli di Ferragosto nelle operazioni di restauro e di consolidamento per restituire l'originaria integrità formale alle tre machine festive, la Vara e i due Giganti.

Tutte la spese saranno poi rendicontate attraverso un bilancio consuntivo, che sarà possibile consultare sul sito istituzionale del Comune. Le somme dovranno essere versate in un fondo appositamente costituito attraverso un conto corrente intestato al Comune di Messina, codice IBAN: IT89N0200816511000300034781, specificando come causale del versamento “Contributo Vara”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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