Evasione fiscale, sequestrati immobili a Sandro Pesce

Guardia di Finanza2Imposte non pagate per oltre 3 milioni e mezzo di euro e la Guardia di procede con il sequestro di immobili per oltre 1 milione 200 mila euro.

Nella rete delle Fiamme Gialle è finito il commerciante Sandro Pesce, arrestato nel 2011 per bancarotta fraudolenta. Il provvedimento è eseguito su disposizione del GIP del Tribunale di Messina Maria Teresa Arena su richiesta dei sostituti procuratori Maria Pellegrino e Fabrizio Monaco, che hanno coordinato le indagini.

Sequestrati due negozi in via Garibaldi 112 e in via Orso Corbino, intestati alla Idra srl, una società che fa riferimento a Pesce.
Il sequestro di stamane è l'epilogo di una complessa indagine dei militari della Guardia di Finanza di Messina avviata alla fine del  2010 e nella quale sono state coinvolte 7 persone, tra le quali anche un notaio milanese, tutte indagate dalla Procura della Repubblica di Messina per bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.


Durante le indagini delle Fiamme Gialle è emersa una costante evasione delle società riconducibili a Sandro Pesce tra il 2008 e il 2011. Il sistema era semplice: grazie ad una fittizia sopravvalutazione delle rimanenze di fine anno, si riusciva a nascondere le vendite realmente effettuate. In questo modo, le società hanno occultato ricavi per oltre 13 milioni di euro e non hanno pagato l'Iva per più di 3 milioni e mezzo di euro.


“Il progetto criminale dell'imprenditore messinese -si legge nella nota della Guardia di Finanza- prevedeva il graduale svuotamento dell'attivo della Margan srl, veicolata verso il fallimento, grazie anche alla nomina quale liquidatore di un prestanome, un nullatenente sul quale far ricadere le responsabilità sia penali che amministrative conseguenti al preordinato fallimento della società”.


I profitti realizzati da Pesce grazie a questo sistema illecito sono stati investiti in beni immobili di valore, tra i quali i due appena sequestrati.

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