Coronavirus: ecco perché con un Governo di nopontisti-no vax la nostra vita è in pericolo

MESSINA. Sono un ingegnere e un docente di meccanica. Non sono un virologo, un , un biologo o un chimico. Finora sono stato zitto e ho cercato di evitare parole gettate al vento sulla diffusione del coronavirus 2019. Per osmosi familiare dovrei avere recepito ben più dello standard di conoscenze medie sull'argomento, in ogni caso, come la stragrande maggioranza degli italiani non sono idiota e non voglio essere trattato da idiota dal Governo del mio Paese. È vergognoso che l' di uno Stato moderno abbia affrontato e affronti (con il solito schema comunicativo delle storielle raccontate in conferenza stampa e a reti unificate) un pericolo che ha aumentato la mortalità degli italiani, uccidendoli.

Elenchiamo le storielle che ci sono state propinate dalle veline di Stato dall'inizio dell'emergenza:

1) L'Italia chiude i voli dalla Cina e usa misure draconiane;

2) No panico, abbiamo la migliore sanità del mondo;

3) Gli altri Paesi europei hanno lo stesso problema nostro, solo che lo scopriranno dopo perché hanno fatto pochi tamponi;

4) Il coronavirus uccide solo gli anziani o i malati;

5) Chiudiamo le scuole, no non le chiudiamo, sì le chiudiamo, forse le chiudiamo. Ok, le chiudiamo.

6) Le misure di contenimento sono idonee e aspettiamo il calo dei contagi in questa settimana;

7) Gli altri Stati fanno male a isolare gli italiani.

Adesso elenchiamo i fatti:

1) Da settimane in Italia è in corso un'epidemia da coronavirus. Rispetto al numero di abitanti siamo messi peggio della Cina in termini di popolazione contagiata: 80.000 casi su un miliardo 400 milioni loro, 3.096 casi su 60 milioni noi, 3.000 morti su un miliardo 400 milioni di cinesi, 102 morti su 60 milioni di italiani, 47.000 guarigioni su 80.000 casi in Cina contro 160 guarigioni su 3.096 in Italia;

2) In Italia il virus era già presente quando sono state prese le prime confuse misure e ancora oggi non si sa chi sia il paziente zero e quale sia il collegamento tra i focolai di Codogno e Vò Euganeo;

3) Non abbiamo posti di terapia intensiva a sufficienza qualora i contagi superassero le 5.100 persone;

4) Gli altri Paesi UE non hanno focolai interni del virus;

5) Il virus uccide anche trentenni sani (avete presente i medici cinesi morti?);

6) la Cina ha chiuso 50 milioni di abitanti della provincia di Hubei limitando il contagio a poche regioni, in Italia Lombardia e Veneto sono rimaste colpevolmente aperte e lo sono ancora oggi, facendo diffondere il virus nel resto del Paese;

7) La Cina ha immediatamente costruito il numero sufficiente di unità di terapia intensiva, l'Italia no.

Diciamo cosa si prevede cosa possa succedere nei prossimi mesi sulla base dei fatti finora elencati:

  1. Nella migliore delle ipotesi l'evolversi della malattia sarà peggiore di quello che sta avvenendo in Cina;
  2. Moriranno più persone in percentuale alla popolazione;
  3. Ci vorrà più tempo per contenere la diffusione del virus, l'Italia sarà isolata a lungo e solamente nel 2021 il problema forse potrà dirsi risolto, al netto del disastro sull'economia e, soprattutto, dei morti da piangere nei cimiteri.

Chiudo dicendo che da un governo pieno di sostenitori noponte (la cui mancata costruzione da mezzo secolo uccide messinesi ed economia siciliana) e no vax, che credono nelle scie chimiche invece che nella condensazione dell'aria e dei gas di scarico, ce lo dovevamo aspettare. Matematicamente. Ma la terra non è piatta. W la scienza, W l'illuminismo, W Giordano Bruno, ponte&libertà.Messina Policlinico coronavirus 3 Sicilians

Giacomo Guglielmo

Siciliano a tutto tondo, cittadino del mondo, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, docente, esperto di trasporti e fondi SIE, attualmente in forze al MIUR per il monitoraggio dei fondi UE per la ricerca, pescatore con rizza trimagghi e adesso anche aspirante giornalista. Sostenitore del ponte sullo Stretto, non a caso è stato studente di Giorgio Diana, il suo motto ora e per sempre (o almeno fino a quando non lo costruiranno) è: ponte e libertà.

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