Edilizia in crisi, la Filca Cisl chiede lo sblocco delle opere

Pippo Famiano, segretario generale Filca Cisl Messina
Pippo Famiano, segretario generale Filca Cisl Messina

Il settore edile agonizza. Le pubbliche sono bloccate, le aziende con i lavoratori in nero sono in continuo aumento e ancora di più sono quelle che chiudono.

“Lavoro nero e precariato crescono di pari passo -commenta Pippo Famiano, segretario generale della Filca Cisl di Messina– e impediscono qualsiasi possibilità di ripresa del comparto edile nell'intera provincia. Dai dai in nostro possesso, ci risulta la media di un lavoratore in nero per ogni cantiere aperto”.

E non è tutto. Perché confrontando le gare aggiudicate nel territorio messinese nei primi nove mesi del 2013 con lo stesso arco di tempo del 2014, si registra sì un incremento del 67,78% del numero delle stesse, ma gli importi sono invece diminuiti del 46,03%. “Si appaltano piccole opere -chiosa Famiano- che comportano un ridotto impiego di manodopera”.

Per quanto concerne poi le imprese del settore, i numeri della Cassa Edile di Messina sono decisamente sconfortanti. Tra l'1 2012 e il 31 marzo 2013 le ditte attive erano 1.983, ma dall'1 ottobre 2013 al 31 marzo 2014 erano scese 1.959 e il monte salari denunciato è passato da 32 a 29 milioni di euro.

La Filca Cisl di Messina chiede il rispetto del diritto al lavoro, lo sblocco delle opere finanziate e immediatamente cantierabili e atti concreti che eliminino precarietà e disoccupazione.

“In questo momento di crisi -aggiunge ancora afferma Famiano- è necessario individuare soluzioni valide al problema della disoccupazione e mettere in campo iniziative che producano occupazione e sviluppo. Non si può rimanere fermi di fronte al disinteresse per il futuro del nostro territorio, che sta uccidendo la speranza di molti lavoratori in difficoltà e senza prospettive per il futuro”.

Il sindacato degli edili della Cisl ha ribadito al prefetto di Messina Stefano Trotta la richiesta della riapertura del confronto avviato con le federazioni di categoria e la convocazione in tempi brevi di un tavolo tecnico che riunisca imprese, sindacati ed enti appaltanti.

 

 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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