Dopo la sentenza, Bisignano: “Crocetta sciolga l’Ente Porto”

enteportoIl Tribunale di Messina è stato chiaro: la Zona Falcata è demanio statale e la competenza è dell'Autorità Portuale. Chiusa la querelle con l'Ente Porto, l'assessore alla Pianificazione Territoriale della Provincia Michele Bisignano ancora una volta ne chiede la chiusura e chiama in causa il presidente della Regione Rosario Crocetta.

“Sul contenzioso assurdo e kafkiano in merito alle competenze nella Zona Falcata di Messina tra Autorità Portuale ed Ente Porto -scrive Bisignano- ho sempre sostenuto che la soluzione andasse trovata in sede politico-istituzionale e non in un'aula di tribunale. Ma oggi, dopo l'articolata e dettagliata sentenza del Tribunale di Messina, tale soluzione politica può contare su un ulteriore e fondamentale supporto perché sia adottata,

Reitero al Presidente della Regione la richiesta di scioglimento dell'Ente autonomo portuale di Messina mediante l'adozione di un semplice decreto presidenziale. Una richiesta che ha visto l'approvazione su mia proposta, in sede di Comitato portuale, di un'apposita risoluzione e di un'unanime presa di posizione assunta da istituzioni locali, forze sociali e imprenditoriali e ordini professionali, in occasione di un recente convocato dal prefetto di Messina ”.

La chiusura dell'Ente Porto, chiesta da anni dalla città e dalla classe politica, è un atto al quale secondo Bisignano non ci si può sottrarre. “Non si comprenderebbe -aggiunge Bisignano- di fronte a tale richiesta forte e condivisa anche da associazioni e realtà civiche e culturali, la mancata adozione di un decreto di revoca dell'istituzione dell'Ente, risalente al 1953, per la gestione di un punto franco mai attuato.

In tal caso, il presidente della Regione Siciliana Crocetta dovrebbe chiarire quali siano gli interessi, politici e no, che continuano a garantire la permanenza di un ente del tutto inutile, che è servito solo a impedire fino a ora la riqualificazione di un'area fondamentale per lo sviluppo della città di Messina.

Non posso non sottolineare come un mancato intervento debba essere interpretato come la riproposizione di una logica portata avanti dai precedenti presidenti della Regione che hanno considerato la nostra realtà unicamente come un territorio da colonizzare”.


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