Dieta “mezza mela o tre ciliegie” -prima parte

Giuseppe Di Prima
Il dottor Giuseppe Di Prima

Oggi iniziamo un discorso a puntate sulle diete “Mezza mela o tre ciliegie”. Guardarsi indietro fa davvero una strana impressione, specialmente quando si pensa agli ultimi decenni, contraddistinti da diete impostate sul controllo calorico. Queste diete di moda le ho battezzate così, perché mi veniva da ridere. Adesso invece, come le barzellette vecchie, non fanno più ridere.

I ricercatori sono sempre all'opera su temi diversi e pubblicano i risultati delle loro ricerche che rimangono a disposizione degli “addetti ai lavori”. Purtroppo queste ricerche sono divulgate solo da chi ha interesse a sfruttarle. Molte recenti ed interessanti ricerche sulle diete sono del tutto sconosciute poiché l'industria chimica, l'industria dei programmi informatici e l'industria alimentare collegata hanno interesse a mantenerle in letargo.

Ogni notizia che ci propinano attraverso i media o canali pseudo-scientifici è frutto di studi pubblicitari interessati. Il mercato delle diete fa girare cifre enormi non soltanto per i prodotti collaterali, dietetici o integratori, consigliati ai “pazienti”, ma anche a monte, per chi ha concepito il tipo di dieta, per chi l'ha sviluppata in programmi computerizzati e per chi vende questi programmi che facilmente, anche ad un profano, permettono di stilare una dieta personalizzata introducendo peso, altezza, ed età.

In questo enorme giro di affari, non esiste interesse a divulgare la verità sulle diete. Diete che pur essendo state bocciate da anni di insuccessi e da innumerevoli seri studi clinici, sono ancora propinate dai dietologi. Ma io che sono ormai un “libero”, non avendo alcun interesse economico,  posso intrattenermi sulle nuove scoperte.

Per mobilizzare le riserve di grasso senza che la salute sia messa a rischio, l'unico modo è una graduale stimolazione del metabolismo ed una normale nutrizione. Non certamente contando le calorie contenute in ogni piatto. Chiunque sia costretto a farlo rinuncia a un pezzo importante della propria libertà e dovrà vivere quotidianamente la dieta come una prigione. Un metabolismo pigro porta indolenza fisica e mentale, accumulo di sostanze di scarto difficili da eliminare, perdita di massa magra.

La maggior parte delle diete che comportano una restrizione calorica, ignorano o sottovalutano il fatto che non appena l'introduzione di cibo diminuisce, l'organismo risponde rallentando i consumi, perché nella storia della nostra evoluzione, abbiamo sempre avuto più paura della fame che della sovrabbondanza.

Con una dieta dimagrante si mangia in quantità ridotta prolungando il regime restrittivo nel tempo. Il nostro corpo percepisce questa riduzione come “carestia”. Per difendere i grassi cerca di limitare i consumi abbassando il metabolismo di base che rappresenta oltre il 70% del consumo di calorie.

Per abbassare il metabolismo di base va a ridurre la massa magra (massa muscolare) che consuma più energia. Ecco perché spesso durante una dieta ipocalorica ci si sente spossati. Il dimagrimento generalizzato inoltre porta frequentemente anche una perdita di tonicità muscolare e tissutale (ad esempio la perdita di seno per le donne). E poi si rischia il tipico effetto yo-yo per cui una volta finita la dieta, si tende a riacquistare massa grassa e si deve ricominciare da capo, rischiando col tempo di danneggiare la massa muscolare.

Gli studi sull'insulina hanno avuto un momento di emozionante risveglio quando si è scoperto e iniziato a studiare la profonda differenza che si genera negli organismi viventi al variare della produzione di insulina.

Quando l'organismo ne produce più del necessario si verifica una condizione chiamata “resistenza insulinica”, una situazione clinica che sta diventando sempre più frequente nella popolazione media, con effetti come l'ingrassamento e l'aumento in percentuale di massa grassa che porta purtroppo anche ad una serie di disturbi infiammatori e degenerativi la cui incidenza sta crescendo nella popolazione in modo drammaticamente continuo e costante.

Le calorie introdotte entro un'ora circa dal risveglio sono quasi interamente dissipate dall'organismo come energia termica o come energia adatta al movimento. Succede invece il contrario quando si salta la prima colazione o quando si fanno pranzi luculliani in ore serali o notturne. Lì, senza equivoco, gli ormoni dell'organismo sono tutti predisposti a trasformare le calorie introdotte in grasso di deposito. Ogni volta che il livello di glucosio nel nostro sangue si alza, l'insulina provvede a  intervenire e a distribuire quel glucosio circolante, ai tessuti, agli organi che ne hanno bisogno, oppure al tessuto adiposo.

La successiva scoperta di un ormone di cruciale importanza nell'equilibrio metabolico, chiamato leptina (leptos=magro) ha chiarito come in un individuo sano sia segnalato a tutto l'organismo di rallentare, di consumare meno, di non sprecare risorse preziose.

La conoscenza della precisa funzione di quest'ormone è riservata a chi si è laureato recentemente e dovrebbe far riflettere. Chiedete al vostro dietologo di spiegarvi cos'è e come agisce la leptina e imparerete molte cose.

Se non sulla leptina, sul vostro dietologo. La prossima settimana cercherò di essere più chiaro nel porgervi notizie in proposito, veramente sbalorditive.

Per contattare il dottor Di Prima, farmacista e naturopata, scrivete a: anticospeziale@virgilio.it

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