Dall’Università di Messina un software per studiare i cetacei

Capodoglio1Un software per valutare le dimensioni dei capodogli partendo dai segnali emessi. A metterlo a punto Francesco Caruso, dottorando dell'Università di Messina in “Scienze Ambientali: Ambiente Marino e Risorse”, sotto la guida di Giorgio Riccobene (LNS-INFN), responsabile scientifico del Progetto SMO, finanziato in ambito MIUR-Futuro in Ricerca.

Del team fanno parte anche altre la dottoranda Virginia Sciacca, che studia i suoni emessi dalla balenottera, e Paola Inserra, studentessa del corso di Biologia ed Ecologia dell'Ambiente Marino Costiero, che lavora sul rumore prodotto dai natanti in transito per individuare il livello di di disturbo provocato sui cetacei.

“Da anni -spiegano all'Università di Messina- esiste una intensa collaborazione tra UniMe (Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali) ed i Laboratori Nazionali del Sud (Catania) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) nell'ambito dei diversi Progetti di ricerca relativi allo studio dei neutrini mediante un sistema innovativo (l'acquisizione di dati in mare profondo) che oltre ad utilizzare sofisticati sensori ottici per registrare la traccia luminosa dovuta al passaggio dei neutrini, raccoglie dati acustici di fondamentale importanza per lo studio della migrazione dei mammiferi marini. In particolare, presto questo consentirà agli scienziati di proteggere i cetacei dai rischi dovuti all'attività marittima dell'uomo, calcolando le rotte di collisione con le navi e il grado di inquinamento acustico”.

La strumentazione di ascolto sottomarino cablato del Mediterraneo è costituita da 14 sensori acustici installati su una torre che l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha collocato 80 chilometri a sud est di Capo Passero, in Sicilia, a 3.500 metri di profondità.

L'impianto permetterà di seguire i capodogli e di segnalare la loro presenza alle navi che potrebbero incrociare la loro rotta o produrre un inquinamento acustico pericoloso per i cetacei. Il progetto Miur-Futuro in ricerca Smo  coinvolge l'Infn, l'Ingv, l' Università “La Sapienza”, Tre, Pavia, Messina e Catania.

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