Dalla Giunta ok alla stabilizzazione dei precari e alle 35 ore

Signorino e precari comunali
Il vicesindaco Signorino assediato dai precari a Palazzo ( Dino Sturiale)

Due delibere e un unico obiettivo: eliminare l'indecenza di un precariato ultraventennale negli uffici del Comune di Messina.

Durante la seduta-fiume di ieri pomeriggio la Giunta Accorinti ha dato il via libera alle due delibere relative alla stabilizzazione dei 298 contrattisti di Palazzo Zanca e all'aumento delle ore settimanali al tetto massimo di 35, invece che 18 o 24.

Possibilità, quella della stabilizzazione, concessa sia dalla cosiddetta Legge D'Alia (il decreto 101 poi trasformato nella Legge 125 del 2013) che dalla Legge Regionale 5 del 2014.

“Sullo stop al precariato il sindaco Accorinti non transige -spiega il segretario generale Antonio Le Donne al termine della riunione di Giunta. Era una delle priorità dell'esecutivo e il percorso è stato finalmente avviato”.

L'unico problema sono i limiti posti dal plafond del 40%. Che per i Comuni virtuosi che hanno rispettato il Patto di Stabilità prevede appunto l'utilizzo del 40% delle risorse liberate dalla fuoriuscita del personale andato in pensione l'anno precedente.

“E' stata un'impresa titanica, ma ce l'abbiamo fatta -aggiunge ancora Le Donne. Dopo tre anni di seguito di sforamento del Patto, che di fatto si era verificato anche nei primi 6 mesi del 2013, questa amministrazione è riuscita a rispettare i parametri previsti. Certo, resta il problema delle risorse da impegnare per l'assunzione, visto che con il 40% riusciremo solo a stabilizzare un centinaio di precari di fascia A e B, le più basse, che dovranno affrontare solo una prova di idoneità e non un  concorso.

Restano però scoperti i lavoratori delle categorie C e D e ho chiesto una fortissima azione politico-sindacale che ci consenta di assumere anche loro.

E' evidente che da quel famoso 40% non ci arriveranno risorse sufficienti anche per loro e la sola possibilità è che si agisca su due fronti. Da un lato, lavorare alla stabilizzazione delle categorie A e B entro il 31 dicembre 2016 come prevedono le normative. Dall'altro, ottenere una proroga che consenta di individuare i fondi necessari per assumere anche i duecento lavoratori delle categorie C e D. 

Che Palazzo Zanca abbia troppo personale è solo un luogo comune: attualmente possiamo contare su 1.500 dipendenti e 298 precari, ma stando ai parametri per un'amministrazione delle dimensioni della nostra all'appello ne mancano almeno 500. Ovviamente non si potrà mai più contare su questi numeri, ma dei precari abbiamo assolutamente bisogno. Di tutti.

Per quanto riguarda il rispetto del Patto di Stabilità manca ancora l'ufficializzazione da parte della Ragioneria Generale, che arriverà entro il 31 marzo. In ogni caso, abbiamo avuto un assenso informale e questo ci tranquillizza e ci rende orgogliosi, perché è il frutto di un risparmio ottenuto guardando anche il centesimo”.

Due delibere dicevamo, perché quella della stabilizzazione è la cornice all'interno della quale si inserisce quella per il tetto delle 35 ore settimanali.

“Questa integrazione oraria -chiosa ancora Le Donne- è in realtà una sorta di prestabilizzazione. Per ora sarà attiva dall'1 al 30 aprile, perché così ci impone il . Nel frattempo, lavoreremo per individuare le risorse necessarie per mantenere le 35 ore fino a quando non si attiverà il processo di stabilizzazione dei 298 precari comunali, senza i quali non si potrebbe andare avanti”.

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