Cronaca. Inchiesta della Procura sul rogo nel quale sono morti Francesco Filippo e Raniero

Messina incendio SiciliansMESSINA. La Procura ha aperto un'inchiesta sull'incendio nel quale il 13 giugno scorso sono morti due bambini di 13 e 10 anni. La prima richiesta di soccorso al 112 è delle 4.07. Le Volanti della Polizia di Messina arrivano sul posto alle 4.09, ma la telefonata alla centrale operativa del provinciale dei Vigili del Fuoco è segnata alle 4.13. In quei sei minuti, tra la prima e la terza chiamata, c'è tutto l'orrore del rogo di via dei Mille nel quale hanno perso la vita Francesco Filippo e Raniero Messina. Il 112 però non è quello di Messina, è quello di Catania che, stranamente,  chiama il 118 alle 4.11, ben due minuti prima dei Vigili del Fuoco.

Una scelta inspiegabile, quella del NUE, il Numero Unico Emergenza che risponde da Catania, che invece di allertare come prima cosa la caserma di via Salandra ha dato la precedenza a Polizia e 118. E anche su questo la Procura di Messina indaga. Stando al racconto di un vicino di casa, Giuseppe Natoli, la cui moglie ha chiamato il 115 per avvertire dell'incendio, mentre la casa bruciava e i due fratellini erano bloccati dentro, sono stati richiamati per verificare che non si trattasse di uno scherzo.

Intanto il NUE è nell'occhio del ciclone e  il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli ne ha chiesto la sospensione, spiegando che “un ritardo  inferiore anche a 40 secondi può fare la differenza tra la vita e la ”. E alla richiesta di chiarimenti sulla vicenda presentata alla Camera dal parlamentare messinese Nino Germanà, il ministro dei Rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro ha risposto dichiarando che: “Sulla base degli elementi riferiti dal ministero dell'Interno, risulta pervenuta alle 4.13 alla sala operativa del Comando dei Vigili del Fuoco di Messina, tramite la centrale unica del 112, una prima chiamata di soccorso mentre sul posto già alle 4.09 intervenivano le Volanti. Alle 4.14 dalla sede centrale di via Salandra uscivano le operative con mezzi adeguati, consistenti in un'autopompa serbatoio, una campagnola, due autobotti pompa, un'autoscala e alle 4.21 giungevano sul posto”. Troppo tardi per salvare Francesco Filippo e Raniero.

 

 

mm

Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *