Cronaca. Estorsione e spaccio di droga, tre arresti a Falcone

Carabinieri Sicilians 1MESSINA. I carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Angelo Cavallo, a carico di M.S, 27enne, O.T., cittadino straniero di 27 anni e G.B., 19enne, ritenuti responsabili – a vario titolo –  di spaccio di droga, estorsione, furto aggravato in concorso e ricettazione ai danni di tre persone del luogo, due uomini e una donna. Il provvedimento restrittivo scaturisce dall'indagine, condotta dalla stazione dei Carabinieri di Falcone tra il settembre del 2017 e il luglio 2018, a seguito della denuncia – querela presentata da una donna che aveva subito il furto del proprio telefono cellulare da parte di uno degli arrestati, quale corrispettivo della cessione di modiche quantità di sostanze stupefacenti. La vittima, pur avendo richiesto più volte la restituzione del telefono cellulare, prospettando la volontà di denunciare gli autori del furto, non ha mai ricevuto indietro il proprio telefono, anzi, dopo aver denunciato l'accaduto è stata vittima di diverse minacce di morte. I tre arrestati per ottenere la remissione della querela, inoltre, hanno, più volte, minacciato la vittima, richiedendole anche somme di denaro che variavano dai 50 ai 200 euro, senza però riuscire nell'intento. Pertanto, in diverse circostanze, hanno minacciato persone vicine alla donna, un uomo a lei vicino e un commerciante dove aveva effettuato degli acquisti, riuscendo a farsi consegnare dai due, complessivamente 100 euro e hanno continuato ad avvicinare la donna e le persone a lei vicine, chiedendo, con gravi minacce, anche ulteriori somme di importo superiore rispetto a quelle già ottenute. L'inchiesta ha messo in luce un meccanismo ben collaudato dai tre soggetti, i quali, facendo leva su asseriti e talvolta reali debiti di droga, cercavano di recuperare oltremodo la somma pretesa con atti di vera prevaricazione nei confronti della parte offesa che, per timore di possibili ritorsioni e violenze, è stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, adottando tutti quegli accorgimenti necessari a evitarli. L'esito dell'attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Patti Giorgia Orlando, ha consentito di documentare l'aggressività e la continuità delle azioni con le quali il gruppo ha posto in essere minacce e prevaricazioni nei confronti delle vittime, approfittando della loro fragilità e vulnerabilità. Nel contesto dell'attività investigativa è stata accertata le cessione a più persone da parte degli arrestati di marijuana, hashish e cocaina. M.S., destinatario della custodia cautelare in carcere, è stato inoltre colpito da un ulteriore provvedimento definitivo di esecuzione pena emesso dall'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Patti, per espiare 3 anni di reclusione per i reati di rapina, furto e spaccio di sostanze stupefacenti per fatti commessi a Falcone tra il 2009 ed il 2010 ed è stato associato  alla casa circondariale di Messina. O.T, destinatario della misura degli arresti domiciliari, è stato tuttavia associato alla casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto in quanto, anche a suo carico, pendeva un ulteriore provvedimento definitivo di esecuzione pena, emesso dall'Ufficio Esecuzioni Penali  della Procura della Repubblica di Patti, per espiare la pena di 3 anni di reclusione, per i reati di rapina, furto e spaccio di sostanze stupefacenti, per fatti commessi in Falcone tra il 2009 ed il 2010. I due provvedimenti definitivi di espiazione pena che riguardano i giovani si riferiscono a reati commessi in concorso dai due. Il terzo ragazzo è stato invece accompagnato nella propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Inoltre, nell'ambito delle indagini sono stati indagati un 38enne e un 42enne entrambi di Falcone, che dovranno rispondere del reato di ricettazione ed è stato recuperato il telefono cellulare sottratto alla denunciante che nel frattempo era stato rivenduto da uno degli arrestati.

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