Cronaca. Catania, operazione “Tir Camaleonte”: sequestrata villa al latitante Riccardo Reitano

GDF Caltanissetta 1CATANIA. I finanzieri etnei, su delega di questa Procura della Repubblica hanno proceduto al sequestro preventivo per equivalente di un bene immobile riconducibile a Riccardo Reitano, classe 1955 e già coinvolto nell'operazione Tir Camaleonte, e attualmente latitante che ha disvelato l'esistenza, almeno dal 2010 di un collaudato sistema fraudolento che ha visto la periodica sostituzione di società del gruppo d'imprese gestite dalla famiglia Reitano, schiacciate ormai da pendenze debitorie e affidate ad amministratori prestanome assolutamente privi della professionalità a gestirle con imprese formalmente differenti ma che mantenevano il medesimo oggetto sociale e gli stessi dipendenti. Per questi fatti Riccardo Reitano era stato destinatario di un'ordinanza emessa dal GIP, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, che lo scorso giugno ha disposto oltre al sequestro dei beni riconducibili al predetto, la sua custodia in carcere nonché quella di altre 7 persone quali partecipi a un'associazione a delinquere finalizzata alla sistematica realizzazione di bancarotte fraudolente (patrimoniali e documentali) e reati tributari (emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute e di imposte). Successivamente le Fiamme Gialle del Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, a seguito di ulteriori approfondimenti di carattere patrimoniale hanno accertato l'esistenza di un altro immobile riconducibile all'uomo, ossia una villa con piscina ubicata ad Augusta, in provincia di Siracusa in località Castelluccio, contrada Frandanese, del valore di oltre 200.000 euro.

La villa è risultata nella disponibilità di un cittadino di nazionalità statunitense che in buona fede e regolarmente corrispondeva a Reitano il relativo canone d'affitto mediante l'utilizzo di carte di pagamento. Il sequestro eseguito è finalizzato a privare gli indagati del profitto delittuoso, ammontante a circa 10,5 milioni di euro, originato dalla perpetrazione  dei reati tributari contestati al sodalizio criminale nonché a sottrarre ogni possibile fonte di finanziamento alla latitanza di Riccardo Reitano.

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