Cronaca. Barcellona scende in piazza e chiede la verità sulla morte di Aurelio Hasaj

MESSINA. Non è solo la famiglia di Aurelio Hasaj a opporsi alla richiesta di archiviazione accolta nei giorni scorsi dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Stamane gli amici dello sfortunato giovane di origine albanese, molto conosciuto e stimato come atleta nella città del Longano, e tanti barcellonesi hanno manifestato a piazza Duomo chiedendo giustizia e verità. Presenti non solo Alessio Hasaj, fratello della vittima e presidente dell'associazione La Fenice, ma anche il presidente della stessa, Vittorio Marcini. Il legale degli Hasaj ha già richiesto una perizia tecnica di parte per determinare la dinamica dell'incidente con chiarezza e stabilire una volta per tutte chi guidava lo scooter al momento dell'impatto il 17 marzo scorso, quando sulla riviera di Ponente a il sedicenne perse la vita. Secondo alcune testimonianze, in un primo momento confermate anche dalla diretta interessata, che poi ritrattò, al momento dello schianto era lei e non Aurelio Hasaj a guidare il mezzo, peraltro di proprietà della madre della ragazzina. “Non ce l'abbiamo con nessuno -hanno dichiarato Hasaj e Marcini- però vogliamo la verità sulla morte di Aurelio. Vogliamo rispetto e giustizia per questa morte e andremo avanti fino a quando non li avremo ottenuti”.

Carmelo Amato

Il giornalismo è la sua ragione di vita. Indistruttibile, infaticabile, instancabile, riesce a essere sul posto “prima ancora che il fatto succeda”. Dalla cronaca nera allo sport nulla gli sfugge. È l’incubo degli amministratori comunali, che se lo sognano anche di notte e temono i suoi video e i suoi articoli nei quali denuncia disservizi e inefficienze e dà voce alle esigenze dei suoi concittadini.

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