Crocetta torna alla carica sulla mozione contro l’assessore Scilabra

L'assessore alla Formazione Nelli Scilabra
L'assessore alla Formazione Nelli Scilabra

La politica regionale ancora monopolizzata dall'ordine del giorno della prossima seduta dell'ARS per la discussione della mozione di censura nei confronti dell'assessore alla Formazione Nelli Scilabra.

Il presidente della Regione Rosario Crocetta tiene duro e va all'attacco. “Nella formazione professionale vogliamo scardinare il sistema delle spartizioni -ribadisce per l'ennesima volta.

Trovo veramente singolare che una vicenda che dovrebbe essere una sorta di processo di Norimberga a una parte della politica siciliana, possa essere capziosamente trasformata in un attacco all'unico assessore che dal '76 ha proposto una legge di riforma della formazione.

Si possono pure inseguire i facili consensi nati dalle clientele, ma sicuramente il popolo siciliano conosce come sono andati fatti ed è consapevole che noi vogliamo voltare pagina”.

Crocetta sottolinea che “la formazione in Sicilia dal 2002 al 2012 è stata un'immensa (quella dei finanziamenti a pioggia  a enti, associazioni e società dell'Isola che operano nei settori della cultura, dello sport e dello spettacolo, ndr), che ha coinvolto gran parte del sistema politico siciliano nel gioco parassitario delle spartizioni tra e all'interno dei partiti e del numero di corsi e delle ore da assegnare. Con vicende al limite del , quando in prossimità di elezioni si aumentavano le ore di specifici enti che dovevano servire a portare voti a consiglieri comunali, provinciali e deputati regionali.

Un sistema -prosegue Crocetta- che ha visto quasi triplicare i dipendenti (da 3 mila sono passati a 8 mila), per arrivare ad assunzioni avvenute in pieno divieto di legge anche in occasione delle recenti elezioni del 2013 e con l'incremento del budget della formazione professionale, che in alcuni momenti è arrivato a 500 milioni di euro l'anno.

La politica abbia il coraggio di dire queste cose, sappia parlare dei tavoli ai quali i capigruppo si vedevano con esponenti del governo per spartirsi i corsi, come avveniva con la tabella H. Un tavolo di concertazione scellerato pagato dalla Regione e dal popolo siciliano, che ha ridotto sul lastrico quei lavoratori che oggi sono incitati alla lotta contro le scelte del Governo”.

 

 

 

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