Confapi Sicilia: “Chi rispetta le regole investe sul futuro della propria azienda”

NelloLentini
Nello Lentini, Confapi Sicilia

Seminario di Confapi Sicilia su legalità e sicurezza. Lentini: “Chi investe nel rispetto delle regole investe sul futuro della propria azienda”.

Rispettare le regole significa dare un futuro alla propria azienda. Dall'insediamento di Nello Lentini alla presidenza di Confapi Sicilia le parole d'ordine sono due: legalità e sicurezza. Messaggio raccolto con entusiasmo dalle oltre mille piccole e medie imprese dell'Isola iscritte all'associazione e che danno lavoro a quasi 25 mila addetti nei settori metalmeccanico, edile, chimico, tessile, trasporti, agroalimentare, grafico e cartotecnico e ribadito durante il convegno “Legalità e sicurezza come cultura di impresa. DLgs. 231/01: regole ed opportunità”, che si è tenuto a Gela presso l'Aula Magna dell' Commerciale “Don Luigi Sturzo”. 

A porgere i saluti il sindaco Angelo Fasulo, che ha sottolineato come “la nuova presidenza di Confapi Sicilia sia attenta ai problemi delle imprese attive in un territorio complesso come quello di Gela”. Fasulo ha anche dichiarato di apprezzare in modo particolare il nuovo corso scelto dall'associazione, che “ vede Confapi Sicilia in prima linea sulle scelte di legalità. Come Comune -ha proseguito il primo cittadino di Gela- siamo impegnati per far diventare questo territorio un territorio di opportunità vere. Perché quando la crisi riguarda tutti i settori e le banche chiedono alle aziende di rientrare da un giorno all'altro, le scelte per il futuro possono passare solo da come si fa impresa. Puntando quindi su legalità, qualità e ricerca”. 

Presente anche il presidente dell'Asi di Gela Giuseppe Pisano, che oltre a ringraziare Confapi Sicilia per avere scelto di trattare un tema come la legalità ha anche puntualizzato che “il costo maggiore provocato dalla politica è il non avere mai deciso rispetto ad aspetti fondamentali come questo”. 

Ad aprire i lavori, moderati dal coordinatore della delegazione territoriale di Caltanissetta e componente la Giunta di Presidenza di Confapi Sicilia Luigi Cucurullo, il presidente Lentini. 

“Dopo la riorganizzazione a livello nazionale e regionale -ha dichiarato il leader di Confapi Sicilia- adesso vogliamo rappresentare un punto di riferimento vero per le piccole e medie imprese siciliane. Nell'Isola abbiamo azzerato alcune situazioni e adesso stiamo lavorando alla riorganizzazione delle strutture territoriali per dare risposte sempre più concrete alle richieste dei nostri associati. Ci siamo sempre confrontati con i governi che si sono succeduti negli anni e dall'esecutivo Monti adesso ci aspettiamo segnali concreti e tangibili. L'era dell'individualismo sfrenato si è conclusa. Adesso è necessario lavorare tutti insieme per ricostruire un tessuto produttivo sano. Qui a Gela, e quindi nell'intera provincia di Caltanissetta, le piccole e medie imprese scontano il dover dipendere da monocolture industriali che inevitabilmente dettano le regole. E il nostro impegno è rivolto proprio a queste aziende che dipendono dai grandi committenti: saremo al loro fianco nel gestire la crisi e cercheremo insieme nuove opportunità per aprirsi a nuovi mercati”. 

A curare gli interventi Carlo Morselli, docente di Diritto commerciale dell'Università Kore di Enna, il presidente dell'Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Gela Giuseppe Nicoletti, il responsabile del'Ufficio Legalità e Sicurezza di Confapi Sicilia Alessandro Rizzo, il responsabile degli Affari Legali di Confapi Sicilia Ugo Russo, gli avvocati Salvatore Psaila e Laura Caci e Arnaldo Cis, direttore Commerciale ICBPI Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane.

 In particolare, nel proprio intervento Alessandro Rizzo ha sottolineato come “l'unico modo per sopravvivere nel tempo in un mercato sempre più competitivo sia puntare sulla legalità e sulla qualità dei prodotti. Infrangere la legge e non rispettare le regole non conviene, perché prima o poi si viene espulsi dal mercato. Fermo restando, che le aziende che investono in legalità e sicurezza devono essere tutelate da chi invece inquina il tessuto produttivo operando al di fuori delle regole e falsando il mercato”.

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Domenico Siracusano

Attore e osservatore dei fenomeni sociali e politici, scrive da quando i giornali di quartiere erano di carta e si credeva che un bell’articolo di analisi potesse smuovere le coscienze e forse le montagne. Nel 1997 fu il primo a parlare di casta e gettoni di presenza, beccandosi minorenne una querela, poi ritirata, da un consigliere di Quartiere. Affianca la scrittura all’organizzazione di viaggi con il CTS. Un giorno scriverà di luoghi e destinazioni lontane e sarà un inviato specialissimo.

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