Clamoroso al San Filippo: il Messina sprofonda anche con il Melfi

Foto Peppe Marino
Foto Peppe Marino

In quella che sarebbe dovuta essere la giornata del riscatto, il  perde 2-1 in casa la sfida salvezza più importante della stagione.

Ciciretti porta in vantaggio i giallorossi, poi Fella e Caturano ribaltano il risultato. Nel finale espulsi Cane, Stefani e Ferrigno.

Messina e Melfi si giocano una buona fetta di permanenza diretta in Lega Pro nella 29esima giornata del girone C. Il turno infrasettimanale giocato alle 14.30 non frena la passione giallorossa e sono quasi 2000 i presenti al San Filippo.
Scelte obbligate per mister Grassadonia. Il Messina deve rinunciare infatti agli infortunati Iuliano, Benvenga, Marin e Mancini, oltre agli squalificati Pepe, Nigro e Orlando.
Pronti via e il Melfi va subito vicino al gol. Rilancio da fondo campo di Perina, la sfera attraversa il campo e sfiora il palo alla sinistra di Berardi, andato a farfalle (4′).
Sul ribaltamento di fronte arriva il vantaggio dei peloritani. Corona spizza per Bortoli, il tiro del centrocampista è respinto e raccolto al limite dell'area da Ciciretti, che non ci pensa su e si inventa un colpo da biliardo sotto l'incrocio (6′).
Gli ospiti rispondono subito e Berardi si fa perdonare. Punizione dalla trequarti di Agnello, girata volante in area di Caturano con l'estremo difensore peloritano bravo a respingere (17′).
Match giocato su buoni ritmi, con gli uomini di Bitetto che spingono il piede sull'acceleratore alla ricerca del pari. Negli spazi lasciati liberi dalla retroguardia lucana si incunea Giorgio Corona, che verticalizza per De Paula, fermato solo da un grande intervento di Perina (38′).
Il Melfi parte forte anche nella ripresa. Prima Agnello sfiora il sette su punizione, poi Fella trova il gol del pari. Lancio lungo della difesa gialloverde, Caturano salta più in alto e anticipa tutti, Cane tentenna sul pallone, Fella ne approfitta e segna con l'aiuto del palo. Ingenuità colossale da parte del terzino peloritano.
Provano a reagire i padroni di casa inserendo Spiridonovic per Izzillo, ma è il solito Corona a essere pericoloso lì davanti. La fortuna non è però di casa in riva allo Stretto quest'anno e la sponda volante del capitano messinese, su assist di Silvestri, termina di poco alla destra di Perina (14′).
Come ormai sono soliti fare gli uomini di Grassadonia, cala l'attenzione nella ripresa e gli ospiti trovano addirittura il gol del vantaggio. Solito lancio lungo, solita sponda di Caturano e solito errore di Altobello, che atterra Tortorì e concede il penalty al Melfi. L'ex di giornata è freddo, calcia centralmente e trova il gol (21′).
Scatta la contestazione da parte del pubblico, che si scaglia contro la squadra e mister Grassadonia, incapace di dare un'identità a questo Messina da inizio stagione.
Trascorrono dieci minuti e Berardi è ancora decisivo nel salvare in corner su un indemoniato Caturano. Il Messina ha anche la chance per il pareggio con Bortoli, ma Perina si supera in corner. Sulla ripartenza, Cane, già ammonito, interviene in modo brusco e si fa espellere (33′).
C'è ancora il tempo per lo show di Grassadonia, probabilmente alla ricerca dell'esonero, che toglie un attaccante (De Paula) per un terzino (Rullo), e per le espulsioni di Ferrigno e Stefani per proteste. La partita finisce qui. L'ennesimo scempio di una gestione fallimentare è compiuto. E il Messina sprofonda in un abisso senza fine.
Foto Gallery PAOLO FURRER

 

Hermes Carbone

Social Media Strategist, Blogger, Freelance e Speaker. Laurea in Giornalismo a Messina, master in Communication & Media Studies presso la London School of Journalism. Fondatore de 'Il Nuovo.me' e Cosmopolitalians.

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