#Cinema. Cinque film sul giornalismo al Sole Luna Doc Film Festival di Palermo
Saranno cinque i film sul giornalismo che saranno presentati in questi giorni al Sole Luna Doc Film Festival di Palermo. La kermesse vede in concorso oltre 31 film-documentari da tutto il mondo, scelti tra gli oltre 300 pervenuti durante l'anno e suddivisi nelle sezioni The Journey e Human Rights e con una sezione dedicata anche ai corti. A queste si aggiunge fuori concorso la rassegna Art in Doc, quattro documentari dedicati a grandi artisti del nostro secolo che approfondiranno tematiche legate all'arte contemporanea. Le cinque testimonianze sulla libertà d'informazione, declinata in modi differenti in altrettante realtà del mondo, è un'occasione per riflettere su alcune situazioni calde del pianeta e su come sono raccontate al pubblico.
I documenti filmati vanno dalle immagini senza filtri della televisione congolese RTMA, alle corrispondenze dalla Turchia di un giornalista di Radio France Internationale, passando per la narrazione delle principali battaglie politiche e sociali in Belgio raccolte per quarant'anni da un giornalista e documentarista, fino all'esperienza di un fotografo di guerra in Cecenia.
L'occhio della cinepresa e quello del cronista s'incontrano in un insieme di straordinarie testimonianze che raccontano le notizie che dalla narrazione dell'attualità possono diventare documenti sociali, storici e politici. Il festival ha voluto porre l'attenzione su temi come la mancanza di alcuna libertà fondamentali tutt'ora esistenti in diversi Paesi e la necessità di affermare le libertà di espressione d'informazione, affinché non si dimentichi il contributo chi vive e a volte si sacrifica per il diritto-dovere all'informazione.
Le pellicole saranno trasmesse in giorni diversi e martedì 4 luglio lo Spasimo ha ospitato l'opera belga Kolwezi on air, di Idriss Gabel.
Nel materiale ripreso dalle telecamere di RTMA, la più grande televisione locale a Kolwezi, la società congolese, entusiasta della propria immagine, si rivela nuda e cruda e senza vergogna, seguendo questi giornalisti motivati dal desiderio di fare informazione a tutti i costi, superando con coraggio situazioni a volte pericolose, a volte divertenti e spesso tristi. Il loro recente e rapido passaggio alla TV solleva questioni universali di indipendenza dagli sponsores, di etica di fronte al sensazionalismo e di irriducibile vocazione investigativa. Trailer https://vimeo.com/159024489
Oggi alle 21 è in programma l'italiano Dönüş-Retour di Valeria Mazzucchi. La pellicola racconta di un corrispondente in Turchia di Radio France Internationale(RFI), Jérôme Bastion. Per 20 anni ha vissuto a Istanbul diventando un punto di riferimento per il pubblico della radio di lingua francese nel mondo. Jérôme rappresenta una voce a favore dei diritti civili e della libertà di parola e ha visto con i propri occhi la Turchia di Erdoğan ritornare in uno stato di violenza e di privazione della libertà, una situazione che gli ricorda lo status quo di quando è arrivato. Dönüş–Retour segue la vita di Jérôme nelle sue ultime settimane a Istanbul, prima di prendere la decisione dolorosa di lasciare la nazione turca dopo le elezioni parlamentari nel novembre del 2015. Teaser https://vimeo.com/182680103
Venerdì 7 luglio sarà la volta del film belga Une vie contre l'oublie di Kita Bauchet (versione originale con sottotitoli in italiano e inglese). André Dartevelle giornalista e regista belga ha raccolto per molti decenni un corpus informativo di opposizione per dare voce agli oppressi. E' non solo un lavoro di testimonianza dei conflitti mondiali e dei problemi sociali del Belgio, ma più in generale di recupero dei ricordi che gli stanno a cuore che lo porterà a mettere in luce le principali battaglie politiche e sociali del suo tempo. Attraverso i suoi racconti e quelli dei suoi collaboratori, André Darteville ripercorre con insistenza i momenti chiave della storia contemporanea. La pellicola è interpretata dallo stesso André Dartevelle insieme a Luc Dardenne, Michel Khleifi, Hugues Le Paige, Josy Dubié, Wilbur Leguebe, Emmanuelle Dupuis e Alain Lapiower. Trailer https://vimeo.com/201655015
Sabato 8 luglio toccherà all'opera georgiana See you in Chechnya di Alexander Kvatashidze (versione originale con sottotitoli in inglese e italiano). La vicenda narra di un incontro casuale con una fotografa di guerra straniera e che porterà Alex in Cecenia durante il conflitto. Attraverso questa esperienza si rende conto che vuole diventare anche lui un fotografo ma non ci riuscirà. Per 15 anni andrà alla ricerca di storie di persone che lavorano in prima linea per capire le loro vere motivazioni e per vedere cosa la guerra ha provocato in loro e passeranno parecchi anni affinché Alex riconsideri le sue aspirazioni e si renda conto che il suo posto è da qualche altra parte, lontano dai campi di battaglia.
Infine, sempre sabato 8 luglio sarà possibile vedere L'Eau sacrée di Olivier Jourdain (versione originale sottotitolata). Un'ode rispettosa al piacere femminile in Ruanda con un senso dell'umorismo e senza alcuna traccia di imbarazzo. Protagonista del film è Vestine, una stella stravagante delle notti radiofoniche. Il film è anche un'inchiesta, scopre la sessualità ruandese alla ricerca dell'acqua che sgorga dal corpo femminile rivelando con umorismo e spontaneità il mistero dell'eiaculazione femminile. Il documentario mette a confronto lo spettatore occidentale con la propria intimità e ci fa immergere in un Ruanda moderno riscoprendo il suo patrimonio nel modo più segreto: il piacere femminile. Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=qz1cT9EiNks