Cinema, approvata dall’ARS la nuova legge

DanieleTranchida
L'assessore Daniele Tranchida

Approvato, dall'Assemblea regionale siciliana il disegno di legge “Nuova disciplina in materia di autorizzazioni all'insediamento dell'esercizio cinematografico”.

La nuova legge, che accoglie i suggerimenti della commissione di merito dell'assemblea regionale, intende promuovere la riqualificazione e la diffusione delle sale cinematografiche nel territorio della , razionalizzandone la distribuzione e promuovendo le nuove aperture nelle aree periferiche e svantaggiate quali le periferie delle grandi città, le aree montane, i centri storici e i comuni minori.

L'assessore al turismo, sport e spettacolo con proprio atto stabilirà i criteri che i comuni dovranno seguire nella concessione di nuove autorizzazioni per la realizzazione, trasformazione e adattamento di immobili da destinare all'attività cinematografica.

La norma si propone di aumentare la vivibilità e la sicurezza degli esercizi adibiti a sale cinematografiche, favorire la presenza delle sale nei centri storici salvaguardando l'integrità architettonica originaria degli immobili, garantire l'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro a tutti gli addetti al servizio cinematografico, favorire uno sviluppo equilibrato delle attività assicurando al contempo il rispetto della libera concorrenza.

“Nella nostra memoria – ha detto l'assessore Daniele Tranchida – rimane indelebile l'immagine dell'ultima scena di ” Nuovo ” con la piccola sala cinematografica di un paesino siciliano demolita. Oggi corriamo il rischio che cinema multisala, homevideo e pay tv, cancellino del tutto i piccoli cinema monosala, le arene, e i cinecircoli. Con questa legge, ci prefiggiamo di fermare la crisi e con essa la cancellazione di tanti piccoli “nuovi cinema Paradiso. Al contempo miriamo a fare nascere tante altre sale e a favorire l'utilizzo delle nuove tecnologie. Si pone da tempo – ha concluso Tranchida – un problema di pluralismo distributivo, di difesa delle produzioni di qualita' e di garantire pari condizioni di accesso al mercato”.

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