Ciacci punisce, ma a MessinAmbiente sono ancora senza stipendio
I fondi sono stati trasferiti martedì scorso, i bonifici risalgono a sabato, ma degli stipendi dei lavoratori di MessinAmbiente non c'è traccia. La FP cgil di Messina va all'attacco e chiede al sindaco Renato Accorinti di mantenere gli impegni assunti e convocare il tavolo tecnico promesso per determinare le risorse da garantire alla partecipata.
“Nonostante il versamento delle somme alla MessinAmbiente da parte del comune, sia avvenuto il 14 ottobre -spiega il segretario generale della FP CGil di Messina Clara Crocè– la società ha provveduto soltanto il 18 ottobre scorso a effettuare i bonifici ai lavoratori e molti di loro sono ancora sono senza stipendio. Cresce sempre di più la tensione all'interno dell'azienda, dove i dipendenti mal sopportano lo stato di precarietà e l'incertezza legata al fatto di non poter ricevere puntualmente quanto spetta loro”.
E riguardo alla mancata convocazione del tavolo tecnico, richiesto più volte, il segretario generale Crocè e il responsabile di settore Carmelo Pino dichiarano che “non si riescono a comprendere i motivi per i quali le somme stanziate per la MessinAmbiente siano del tutto insufficienti, tanto da mettere a rischio il pagamento dei fornitori.
Non è possibile continuare così. Ogni mese è sempre la stessa storia. I dipendenti devono trovare la serenità e hanno il sacrosanto diritto di ricevere puntualmente ciò che spetta loro per il lavoro svolto. Il sindaco deve mettere tutti intorno a un tavolo per capire quante risorse possono essere destinate per far uscire dalla liquidazione l'azienda”.
Ma non è tutto. Perché il sindacato prende posizione anche sui provvedimenti disciplinari assunti dal commissario liquidatore Alessio Ciacci, al quale ricordano che “non si può ritardare il pagamento dello stipendio e annunciare alla stampa che sono state inviate 61 diffide al personale, anche perché sono uguali a quelle degli scorsi anni. Non è cambiato nulla neanche su questo versante. Non si può pensare di governare con il bastone, quando i lavoratori da troppo tempo operano senza le condizioni minime di sicurezza”.