Cgil, Cisl e Uil bocciano l’ordinanza anti-TIR di Accorinti

Tir via I Settembre 3
TIR in via Primo Settembre

“I problemi devono essere affrontati e non aggirati. Lo abbiamo ripetuto ad Accorinti, ma ancora attendiamo risposte”.

Nonostante l'ottimismo del primo cittadino di Messina per l'ordinanza che da lunedì prossimo vieterà il transito diurno dei TIR nel centro della , concentrandolo tra la Rada San Francesco e lo svincolo di Boccetta, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Messina tornano all'attacco. Sul banco degli imputati non solo l'ordinanza, ma anche il comportamento dell' di Palazzo Zanca.

“Paradossale contrapporre il profitto aziendale ai legittimi diritti di una comunità –scrivono Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania-  ma grottesco è ridurre un problema così serio a derby e sforzarsi di far apparire la scelta della Giunta come un improvviso scatto di orgoglio.

Che i TIR debbano restare fuori dal centro cittadino, a Messina lo sanno anche le pietre, ma l'unica struttura che ha realmente iniziato a limitarne la presenza, l'approdo d'emergenza di Tremestieri, si deve a un messinese onorario come l'ex prefetto Alecci (in realtà il primo a occuparsene fu il prefetto Giosuè Marino, seguito da Scammacca. Poi arrivarono i poteri speciali ad Alecci, che nel dicembre 2008 furono trasferiti all'ex sindaco Buzzanca, ndr). Poi, a parte la lotta per avere i poteri speciali, più niente. E ancor oggi, a  oltre 9 anni dall'avvio, la città e la politica sono costretti a interrogarsi su quando quel terminal sarà ripristinato, e non invece su quando lo stesso sarà ampliato, completando così l'opera di liberazione della città da quella che è oggettivamente una vera occupazione”.

Oceano, Genovese e Catania giudicano la delibera sui TIR “una toppa. Un atto forte senza alcun dubbio, ma pur sempre una toppa. Sarebbe bastato che Accorinti, tra un sorriso e una pacca con Crocetta o Poletti avesse posto con forza a Stato e Regione Sicilia l'imprescindibile richiesta del completamento di Tremestieri per far apparire la decisione di ieri come un energico schiaffo in faccia dato a queste istituzioni per il loro immobilismo.

Senza aver creato una via alternativa di deflusso ai TIR che obbligatoriamente vanno e vengono dal Continente, si è deciso di impedirne la libera circolazione con conseguenze che però saranno tutte da verificare. L'ordinanza suscita infatti forti perplessità.

La stessa, prende in ostaggio i mezzi senza offrire una viabilità alternativa. Restringe il perimetro consentito e comprime le fasce orarie, ripristinando la servitù di quel traffico in quella  parte della città storicamente già colpita (il viale Boccetta, ndr), determinando in questo modo pesanti vincoli alla circolazione e un conseguente aumento dei costi”.

Secondo i tre dirigenti sindacali, da lunedì prossimo le deroghe all'imbarco obbligatorio a Tremestieri aumenteranno (ma l'amministrazione conta molto sulla promessa dell'Autorità Portuale di Messina di consegnare il secondo approdo all'inizio di agosto) e il traffico deviato penalizzerà ancora una volta il viale Boccetta.

Rispetto al trasporto delle merci, Cgil, Cisl e Uil ipotizzano “pesanti ricadute sulla produzione e sull'economia. Si è deciso di fare un gesto plateale dando un taglio netto ai TIR –chiosano Oceano, Genovese e Catania- ben sapendo che quel taglio in queste condizioni non potrà avvenire. Un impegno smisurato se paragonato al risultato,  proprio mentre su tutti gli altri problemi questa città ancora attende”.

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