#Catania. La Guardia di Finanza sequestra due sale Bingo
Due sale Bingo sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza a Catania, il valore complessivo si aggira intorno ai 15 milioni di euro, 8 gli avvisi di garanzia notificati.
I militari del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione al provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Massimo Di Lauro, con il quale è stato disposto il sequestro preventivo delle due sale Bingo catanesi.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Giancarlo Cirielli, magistrato del gruppo per i reati contro la criminalità economica della Procura della Repubblica di Roma, hanno accertato che gli amministratori della società G Srl, due catanesi, con la complicità di altri sei indagati, tutti con ruoli amministrativi, hanno trasferito, a un prezzo risultato palesemente incongruo, a nuove società riconducibili ai due principali indagati, la proprietà e la gestione delle due sale Bingo.
Dalle indagini della Guardia di Finanza è emersa la falsificazione delle scritture contabili, il sostenimento di oneri e spese non attinenti l'attività aziendale, l'omesso versamento delle ritenute erariali e previdenziali, la dissipazione di beni aziendali nonché la distrazione di ingenti somme di denaro.
Tutte queste operazioni hanno causato il dissesto della società e si sono completate nel 2010, con lo spostamento della sede sociale in Roma dove nel 2012 è stata dichiarata fallita, con un passivo di oltre 12 milioni di euro, di cui ben 11 nei confronti dell'Erario.
La Guardia di Finanza ha riscontrato che i due imprenditori catanesi hanno sempre mantenuto la proprietà e la gestione diretta delle due sale Bingo tramite un labirinto di società, le evidenze mostrano che non sono stati versati l'iva e le ritenute erariali e previdenziali dovute.
E che, i due hanno ripetutamente attinto risorse per centinaia di migliaia di euro dalle casse della società poi fallita, senza alcuna giustificazione economico-commerciale, per viaggi di piacere e spese personali. Tra le operazioni contestate vi è anche l'ingiustificata rinuncia a crediti verso società collegate per oltre 5 milioni di euro. Addirittura negli anni dal 2004 al 2010, quando la società era già in grave stato di insolvenza, i due imprenditori ottenevano compensi per 2,7 milioni di euro.
Contestualmente al sequestro preventivo delle sale da gioco, si è proceduto alla notifica dell'avviso di garanzia, per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nei confronti di 8 soggetti, fra rappresentanti legali e componenti dell'organo amministrativo della fallita.
Le due Sale da gioco sequestrate continuano a essere operative e, da oggi, saranno gestite da un amministratore giudiziario già nominato dal Tribunale di Roma.