Cantieri di servizio, Cucinotta: “Evitiamo i viaggi della speranza”

palazzozancaIn una città come Messina, dove la disoccupazione supera abbondantemente il 30%, la notizia dei 26 cantieri di servizio finanziati dalla Regione Sicilia per far lavorare i per tre mesi ha scatenato la corsa alla presentazione delle domande.

I posti disponibili sono 800 ma non è ancora stato chiarito come e dove presentare la richiesta per partecipare. In una nota inviata al sindaco Renato Accorinti, il consigliere comunale del PD Nicola Cucinotta, che con due diverse interpellanze aveva richiesto all'amministrazione di attivarsi in tal senso sottolinea però come sia “doveroso in questo particolare momento fare chiarezza sul modus operandi che porterà alla fase operativa per la  realizzazione dei cantieri di servizio.

Visto che è bastata la notizia dell'approvazione delle sole schede progettuali per solleticare l'entusiasmo di tanti messinesi che cercano disperatamente un'occasione di lavoro, si assiste ad un via vai di speranzosi che da qualche giorno vanno errando tra Palazzo Zanca e l'ex di collocamento di Via La Farina  brancolando nel buio, senza ricevere alcuna notizia su come, quando e dove presentare le domande di “candidatura” per uno degli 800 posti disponibili.

Onde evitare ai nostri concittadini inutili viaggi della speranza, è opportuno che l'Amministrazione Accorinti attraverso l'Ufficio stampa comunichi tempi, modi e criteri prontamente e nel modo più chiaro possibile, nell'attesa che la Regione esamini la documentazione presentata e nelle more che gli uffici preposti redigano l'apposito bando pubblico finalizzato alla presentazione delle domande e alla selezione di tutti i soggetti che vorranno essere impegnati nei cantieri di servizio”.

I requisiti richiesti sono l'età (tra i 18 ed i 65 anni), il reddito non superiore all'importo equivalente all'assegno sociale, l'eventuale esistenza di handicap e per gli immigrati la residenza di almeno 6 mesi nel comune di Messina.

“I cantieri di servizio non offrono certamente una opportunità di lavoro stabile -conclude Cucinotta- però sono comunque un'occasione per tanti disperati e senza una occupazione di respirare aria di “normalità”, anche se solo per tre mesi, ma va fatta chiarezza”.

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