#Canicattì. Scoperte imprese agricole che truffavano l’INPS

Irrigazione_agricoltura_campagnaAltra rilevante operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza in materia di contribuzioni pubbliche, che conferma l'importanza del ruolo istituzionale quale polizia economico-finanziaria a tutela delle uscite del bilancio dello Stato, specialmente nell'attuale periodo di contenimento della spesa pubblica, per evitare che preziose risorse vadano disperse o diventino preda di truffatori e associazioni criminali, a svantaggio delle politiche di sostegno alle imprese. Le Fiamme Gialle della Tenenza di Canicattì, coordinati dal Pubblico Ministero Andrea Maggioni, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Agrigento, al termine di una complessa attività investigativa che nei giorni scorsi ha visto le notifiche degli avvisi di conclusione indagini, hanno scoperto una ai danni dell'INPS perpetrata da due imprese agricole operanti in diversi dell'Agrigentino.

L'analisi della documentazione contabile effettuata dai militari ha permesso di smascherare un fraudolento modus operandi posto in essere dai due titolari delle aziende, che mediante la presentazione di documenti attestanti rapporti di lavoro in realtà del tutto inesistenti, hanno indotto in errore l'INPS rispetto all'esistenza di tali ditte, all'effettivo svolgimento delle giornate agricole da parte dei braccianti formalmente assunti e alla sussistenza in capo a quest'ultimi dei requisiti necessari per aver diritto all'erogazione delle indennità, consentendo così a complessivi 32 lavoratori fittizi l'indebita percezione negli anni 2008, 2009, 2010 e 2011, di indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) per un ammontare complessivo pari a 150.000 euro.

Il presupposto per aver titolo all'erogazione dell'indennità è, oltre allo stato di disoccupazione, quello di aver svolto nell'anno di riferimento attività bracciantile per un numero minimo di giornate lavorative. Numerosi gli elementi oggettivi che hanno portato i finanzieri a dimostrare la fittizietà delle imprese agricole coinvolte: la completa assenza di sedi operative, l'omessa presentazione delle previste dichiarazioni dei redditi, l'assenza di qualsivoglia bene strumentale atto alla conduzione dell'azienda nonché dei requisiti minimi necessari per poter svolgere una qualsiasi attività d'impresa agricola.

I titolari delle aziende e tutti i lavoratori fantasma sono stati deferiti all'Autorità giudiziaria competente per essersi resi responsabili, tra l'altro, del reato di truffa aggravata ai danni dell'INPS. La Procura della Repubblica di Agrigento, al termine degli accertamenti, ha emesso nei giorni scorsi gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, che sono stati notificati ai 34 responsabili. L'operazione ha confermato la gravità e l'estensione del fenomeno delle truffe ai danni dell'INPS collegate alle false assunzioni di braccianti agricoli, metodiche fraudolente particolarmente diffuse nelle zone la cui economia vede una forte presenza dell'agricoltura.

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