Cacciotto ad Accorinti: “Stabilizziamo i 300 precari del Comune”

Alessandro Cacciotto
Alessandro Cacciotto, consigliere UDC del III Quartiere

Sono entrati in Comune oltre 20 anni fa come LSU, PUC o articolisti. Oggi il loro denominatore comune è la definizione di contrattisti. Sono i precari della Pubblica e a Palazzo Zanca sono un esercito di 300 persone. Attirati con la promessa della stabilizzazione, che però, a Messina come nel resto della Sicilia, non è mai arrivata.

Alcuni di loro lavorano anche nelle sedi dei Quartieri e il consigliere UDC della III Circoscrizione Alessandro Cacciotto si fa portavoce della loro richiesta di uscire dal precariato strutturato.

“Queste persone chiedono semplicemente che la loro condizione lavorativa sia una volta per tutte risolta -spiega Cacciotto- perché continuando di questo passo, con l'incertezza costante del proprio futuro, con un orario lavorativo di sole 18 ore settimanali e con uno stipendio che non riesce a garantire loro il soddisfacimento dei minimi bisogni non riescono più a farcela.

Lavorano, eccome -dichiara l'esponente UDC- con dedizione e professionalità, ma purtroppo al loro proficuo impegno non segue un altrettanto riconoscimento giuridico – economico, in grado di dare loro dignità e un minimo di certezza”.

Cacciotto sottolinea “la bontà del martellante impegno da parte delle Organizzazioni Sindacali sul tema” e ritiene “ormai maturi i tempi per la stabilizzazione dei tanti precari”.

“Spero in una inversione di rotta da parte dell'attuale Amministrazione Comunale rispetto alle precedenti -dichiara- ed in particolare che il sindaco Renato Accorinti, insieme alle forze politiche e sindacali della città, riesca a tirare fuori da vere e proprie sabbie mobili il disgraziatodestino di questo esercito di lavoratori”.

Il consigliere UDC chiede l'avvio di un dialogo costante con il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e con il messinese Gianpiero D'Alia, ministro della Pubblica Amministrazione e in attesa di arrivare alla stabilizzazione di aumentare il tetto delle ore lavorative settimanali.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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