#Barcellona. Carabinieri devolvono risarcimento a orfani Arma

carabinieri_SiciliansRicevono un risarcimento per danni morali e senza esitare lo devolvono all'ONAOMAC, l'Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri di Roma. La vicenda risale al 18 giugno 2011, quando una pattuglia dei carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto intimò l'alt a B. F., del 1966, che in sella alla propria moto però non lo rispettò e fuggì senza fermarsi. Tramite la targa della moto si risalì al proprietario, ma una volta a casa di quest'ultimo, il maresciallo capo Carmelo Mucella, l'appuntato scelto Antonio Muscolino e il vicebrigadiere Salvatore Barbitta furono insultati. I tre militari presentarono una denuncia-querela nei confronti di B. F. e gli atti furono trasmessi alla Procura della del Longano.

Il 21 settembre 2015 l'avvocato Tommaso Calderone, quale difensore di fiducia dell'imputato, inoltrò una richiesta di risarcimento del danno a favore del maresciallo capo Mucella, dell'appuntato scelto Muscolino e del vicebrigadiere Barbitta, chiedendo di esperire un parere sull'offerta risarcitoria di 1.500 euro, precisando che la somma, così come richiesto dalle parti lese tramite il loro avvocato di fiducia Rocco Bruzzese, sarebbe stata donata all'associazione ONOMAC di Roma.

L'Avvocatura dello Stato di Messina, nel rispondere alla richiesta formulata dal legale di B. F., fece presente che la richiesta del parere sulla somma offerta in via risarcitoria doveva pervenire tramite l'ente di appartenenza dei militari dell'Arma, anch'esso soggetto offeso dal reato. La richiesta che è stata effettuata è stata poi accettata perché la somma offerta è stata ritenuta quale risarcimento danni morali.

L' ottenuto è il frutto di un accordo transitivo tra le parti che è stato definito presso la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. In virtù di questo accordo, all'accusato, ritenuto responsabile di oltraggio a pubblico ufficiale, è stato estinto il reato che gli si contestava con il risarcimento delle parti prima del processo.

Carmelo Amato

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