#Bagheria. Niente ferma il 5° Festival Bagherese del Teatro Dialettale
Anche la seconda serata del Festival Bagherese è andata via con il tutto esaurito ma soprattutto con la soddisfazione del pubblico che ha veramente apprezzato la commedia Ora ca a Mamma muriu, cu su tieni u papà? di C. Maurici magistralmente interpretata dalla Compagnia Teatrale i Vasa Vasa di Blufi. Niente ha turbato questo successo, nemmeno la notizia che l'associazione Culturale Il Sipario di Patti il prossimo venerdì 12 non si presenterà alla rassegna, per motivazioni che il comitato organizzatore valuterà attentamente, applicando con molta probabilità a tale associazione la penale prevista per chi salta per motivazioni non validi la sua partecipazione alla rassegna (tutte le compagnie che partecipano al Festival sottoscrivono un contratto di impegno a rappresentare nella serata ed agli orari previsti).
In men che non si dica La Scintilla ha trovato la soluzione per cui venerdì 12 Maggio alle 21.00 i numerosissimi abbonati ed il resto del pubblico assisteranno ad un altro spettacolo: La piccola bottega dell'arte di S. Agata di Militello (la scelta è caduta su una compagnia di fuori provincia per non perdere la connotazione regionale della rassegna) presenterà la commedia in tre atti Due dozzine di rose scarlatte di A. De Benedetti, opera brillante in italiano che nel passato ha visto fra i suoi interpreti attori come De Sica, Gassman e Gigi Proietti. La commedia naturalmente non parteciperà al concorso intitolato ad Ignazio Buttitta per cui non sarà sottoposta al giudizio del pubblico e dei giurati.
Tornando alla serata di venerdi 5 i Vasa Vasa sono stati una vera sorpresa, chi pensava di assistere alla solita interpretazione amatoriale è rimasto impressionato da alcuni attori quali: Mariella Rimicci vera mattatrice della serata che interpretando la figlia maggiore Matilde, dando prova di come anche a livello amatoriale si nascondono veri talenti meritevoli di palcoscenici professionali, si è calata ed ha coinvolto il pubblico in una storia quanto mai attuale: quella di un padre rimasto vedovo (Don Santu, interpretato da Luciano Macaluso) che vedendo i figli non concordi sul proprio futuro tenta con qualche stratagemma di catturarne l'affetto e l'attenzione.
Attorno a questi due personaggi si sono susseguiti sulla scena i generi e gli altri figli di Don Santu (Luca e Caterina) accompagnati dalle comparsate della vicina intrigante e curiosa e di quelle ancora più esilaranti della nipote e figlia di Matilde Francesca (ben interpretata da Maria D. Milano) che forte della spontaneità legata alla giovane età ha apostrofato gli altri interpreti divertendo il pubblico con le sue battute. La storia, grazie all'intervento del parroco Don Angelo, ha avuto un buon finale lasciando i protagonisti contenti così come contento e soddisfatto è rimasto il pubblico che aspetta con ansia le prossime serate sicuro del divertimento che queste serate stanno riservando per loro.