Angeli caduti

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L'opera sfregiata

Non c'è pace per gli angeli a Messina. E che siano sculture invece che creature soprannaturali sembra attirare inevitabilmente il teppista di turno, che non resiste alla tentazione di deturparle. L'ultima vittima è l'opera collocata in via Garibaldi vicino la chiesa dei Catalani. Sfregiata probabilmente con sassi presi dall'aiuola collocata come base, dove peraltro erano state poste a dimora delle piantine poi lasciate morire perché nessuno probabilmente se n'è preso cura. Così, senza motivo, giusto perché il degrado si sommi al degrado in una zona che da giugno a è costantemente battuta dai turisti che sbarcano dalle navi da crociera poche decine di metri più in là e spesso guardano increduli lo scempio che si aggiunge allo scempio e che immortalano portandoselo via per sempre come ricordo della città. 

Diciamo la verità. Non è che i messinesi siano impazziti per le sculture sugli angeli realizzate da 12 artisti locali che durante le feste di l'amministrazione di Palazzo Zanca ha sparso nel centro cittadino per la modica somma di 180 mila euro. Probabilmente sono in pochi a Messina ad apprezzare l'arte e le sue diverse espressioni, ma tant'è. Una volta installate sono rimaste, quasi numi tutelari della città. 

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Un dettaglio dell'opera deturpata

Trascorso però il periodo natalizio, molte delle opere realizzate dai giovani artisti messinesi sembrano non avere pace né trovare una giusta collocazione. Anche perché da parecchi mesi è iniziata una sorta di gara tra i soliti vandali, che per avere il famoso quarto d'ora di celebrità (una volta in televisione, oggi su you tube) prendono di mira le sculture deturpandole senza alcun motivo, se non quello di farsi riprendere con un cellulare da un amico altrettanto privo di neuroni che poi provvederà a mettere il tutto sul .

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