Ancora 24 ore per definire l’integrazione oraria dei precari

Signorino e precari comunali
Il vicesindaco Signorino assediato dai precari (Foto Dino Sturiale)

Un ultimo passaggio con il Collegio dei Revisori dei Conti e poi dall'amministrazione Accorinti dovrebbe arrivare il via libera per l'integrazione oraria dei 298 precari del Comune di Messina. 

Che a causa dello stop imposto proprio dai Revisori, dall'1 marzo scorso sono bloccati su 18 o 24 ore setimanali  invece che su 35 come vorrebbero lavoratori e .

“L'Amministrazione ha espresso la volontà di ripresentare la proposta di delibera contenente i riferimenti normativi da noi proposti dopo un nuovo step con il Collegio dei Revisori -spiega il segretario generale della FP Cgil di Messina Clara Crocè.  

Ci auguriamo che i Revisori tengano conto della volontà politica espressa dal sindaco Renato Accorinti e dall'assessore al ramo Nino Mantineo, che hanno mostrato massima apertura alla possibilità di procedere con l'integrazione.

Diversamente, non potendo in ogni caso la macchina amministrativa andare avanti senza il supporto dei precari, sarebbe necessario ricorrere alle ore di lavoro straordinario, che costerebbero molto di più alle casse di Palazzo Zanca”.

Durante il tavolo tecnico di stamane, convocato dopo l'occupazione pacifica di ieri della sala del Consiglio comunale, l'amministrazione Accorinti si è impegnata a ripresentare giovedì prossimo la proposta di delibera per l'estensione dell'orario di lavoro dei precari.

Nel corso del confronto, il segretario generale Crocé e Nino Cammaroto, responsabile degli Enti locali della Funzione pubblica Cgil di Messina, hanno sottolineato come per le Regioni a statuto speciale siano previste delle deroghe per le proroghe dei rapporti contrattuali a tempo determinato.

Posizione, quest'ultima, sostenuta anche dall'assessore Mantineo, che ha ribadito l'importanza di portare avanti anche il percorso di stabilizzazione dei dipendenti precari di Palazzo Zanca. 

“La mancata integrazione oraria -chiosa ancora la Crocè- potrebbe impedire l'assolvimento delle funzioni fondamentali del Comune di Messina a causa della grave carenza di personale in organico. E' necessario  assicurare la riduzione della spesa  indicando che comunque è intenzione dell'Amministrazione azzerarla nel corso del triennio attraverso la stabilizzazione del personale precario, prevista sia dalla normativa regionale che da quella nazionale. 

Confidiamo che l'interlocuzione tra l'esecutivo e i Revisori possa veramente andare a buone fine, perché di mezzo c'è la sopravvivenza economica di centinaia di lavoratori. Siamo disposti ad aspettare le 24 ore di tempo richiesta dal sindaco proprio per trovare un canale di dialogo con i contabili. Se così non dovesse essere, invitiamo il primo cittadino a proseguire comunque lungo la strada dell'integrazione oraria, procedendo, se necessario, anche sulla strada della disobbedienza civile.

Ci sono tanti enti che nonostante parere contrari dei Revisori decidono comunque di portare avanti degli atti di importanza vitale per l'ente stesso. Tutto dipende dalla volontà politica che questa amministrazione intende investire per risolvere, una volta per tutte, il problema dei precari”.     

Molto meno ottimiste Cisl FP e Uil FPL. “Abbiamo assistito a dichiarazioni contradditorie, favorevoli e contrarie, ma sempre in riferimento alla nota con la quale i Revisori dei Conti hanno solo invitato l'Ente a rispettare la normativa vigente in materia di contenimento della spesa e il rispetto delle altre norme -dichiarano il segretario generale della Cisl FP Calogero Emanuele e il segretario generale della Uil FPL Pippo Calapai. Manca la necessaria sinergia tra amministratori e dirigenti e si gioca a perdere tempo, penalizzando solo i ed i lavoratori”.

Per Cisl e Uil l'integrazione oraria è legata solo allo sforamento della spesa del personale, che nel caso del Comune di Messina è di gran lunga al di sotto del 50% previsto dalla legge.

“Inoltre -aggiungono Emanuele e Calapai- l'integrazione è indispensabile perché il personale in servizio è di gran lunga inferiore rispetto ai parametri che quantificherebbero i dipendenti in oltre 2.300 unità a fronte dei 1500 in servizio a tempo indeterminato e i 300 contrattisti in attesa di stabilizzazione”.

Secondo Emanuele e Calapai questa mattina “c'erano tutte le condizioni per dare il via oggi stesso alla delibera di integrazione oraria, ma la proposta dell'Amministrazione, con l'intervento finale del sindaco, è stata quella di una ulteriore riflessione nelle prossime 24 ore. Dove ci porterà questa riflessione non è dato sapere e per questo manteniamo lo stato di agitazione dei lavoratori precari”.

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