Anche a Messina un laboratorio per i beni comuni

Laboratorio beni comuniUn laboratorio cittadino per studiare insieme modalità di ampliamento della democrazia, nuovi istituiti di partecipazione come il bilancio partecipativo e antichissimi strumenti di gestione collettiva dei beni pubblici come gli usi civici.

Questo sarà il Laboratorio Messina per i beni comuni e le istituzioni partecipate, istituito con una delibera della Giunta Accorinti lo scorso 30 , che sarà oggetto, insieme ad un protocollo d'intesa sugli stessi temi rivolto alle amministrazioni comunali che stanno attivando analoghi percorsi, di un'approfondita discussione venerdì prossimo durante il convegno Amministrare i Beni Comuni- pratiche costituenti per un nuovo diritto che si svolgerà nel Salone delle Bandiere di palazzo Zanca.

Quello dei beni comuni per noi non è un tema fra i tanti, è il tema” con queste chiare parole il sindaco Renato Accorinti, insieme agli assessori ai Beni comuni Daniele Ialacqua, al Bilancio Guido Signorino, alle Politiche giovanili Filippo Cucinotta e alla Cultura Tonino Perna e agli esperti Luciano Marabello e Gianfranco Ferraro, ha presentato questa mattina il Laboratorio e la giornata che lo inaugurerà.

“La condivisione e l'autogoverno sono i veri obiettivi di fondo di quest'amministrazione -ha proseguito il sindaco. Intendevamo questo quando dicevamo che il 24 giugno scorso ha vinto tutta la città e non solo una persona”.

Per difenderci da un pubblico burocratizzato e inefficiente come da un privato famelico occorre dare alla pratica sociale che già esiste, vedi le numerose esperienze di autogoverno e autogestione, una nuova veste giuridica -ha aggiunto l' Ialacqua. Per questo serve un laboratorio allargato, a cui tutti possono partecipare, che non intende sostituirsi al Consiglio Comunale e alla sua X Commissione quanto piuttosto contribuire ad aggiornarne la cultura e a determinarne gli orientamenti”.

Un compito che sarà facilitato da consulenti qualificati come Paolo Maddalena, ex vicepresidente della Corte Costituzionale, nominato oggi esperto del sindaco insieme a Luciano Marabello, Salvatore Settis o Ugo Mattei, che parteciperanno alla giornata di studio di venerdì prossimo.

Gli esperti formeranno il tecnico. Uno dei tre organismi del Laboratorio che sarà costituito anche da un nucleo di coordinamento e da un Forum aperto alla partecipazione di tutti i residenti, compresi i migranti, delle reti sociali, dei singoli e dei gruppi, anche informali, che operano sul territorio comunale.

L'obiettivo della nuova istituzione sarà quello di definire specifiche proposte rivolte alla Giunta e al Consiglio Comunale in materia di realizzazione e di riforma di istituzioni partecipative e per la configurazione di un percorso di democrazia partecipativa e diretta relativo alla determinazione e all'attuazione delle politiche di indirizzo a livello locale.

Si impegnerà perciò a realizzare e a rendere pubblica la mappatura del patrimonio immobiliare e agricolo del Comune di Messina. Elaborerà proposte per una ridefinizione della regolamentazione degli usi civici, con particolare riguardo all'implementazione di parti del patrimonio comunale in disuso, per restituire alla città parti del proprio patrimonio abbandonate o attualmente in cattivo stato di conservazione. Il suo raggio d'azione si estenderà anche a parti del patrimonio immobiliare di enti e privati, con la possibilità di sperimentarne attraverso progetti di rifunzionalizzazione il  riuso a titolo non oneroso e a tempo determinato.

A questo proposito l'assessore Guido Signorino ha tenuto a precisare che la nozione di beni comuni non indica semplicemente il patrimonio immobiliare del Comune. “Si tratta di sperimentare un nuovo modello sociale, un altro modo di intendere la città -ha spiegato”. Dato questo confermato dall'esclusione della vendita dei gioielli di famiglia dal piano di riequilibrio dei conti di Palazzo Zanca.

Da domani inizieremo a costruire con il contributo di tutti una nuova visione della città -ha aggiunto Gianfranco Ferraro. Una forma che ha radici antiche perché, come ha precisato l'assessore Perna, “gli usi civici sono documentati dall' XI secolo almeno, come dimostrano gli statuti che regolano l'utilizzo della montagna di Cortina D'Ampezzo” e “l'estensione dei meccanismi partecipativi”, come sta pure avvenendo nell'ambito delle politiche culturali, “non si dà per decreto. Ha bisogno di un rinnovato senso di appartenenza alla comunità -ha concluso Perna” .

Venerdì, intanto, dopo la mattinata dedicata all'approfondimento teorico e giuridico, toccherà ai movimenti sociali di tutta Italia raccontare come le pratiche sociali danno vita a cultura diffusa e trasformano anche istituzioni e diritto. Parteciperanno alla tavola rotonda , moderata dal consigliere Gino Sturniolo, il Teatro Pinelli (Messina), Macao (Milano), l'ex-asilo Filangeri (Napoli), il Teatro Valle (Roma), il Distretto 42 – Municipio dei Beni Comuni (Pisa), SALE, Morion, (Venezia) e il Movimento No Muos .

Laboratorio Beni Comuni 2
La conferenza stampa di stamane

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