Alluvione Giampilieri, ammessa la costituzione delle parti civili

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La ricostruzione di Giampilieri, che lentamente torna alla vita

Con un'ordinanza di 40 pagine che legge personalmente nel corso dell'udienza, il giudice Eliana Zumbo ammette definitivamente la costituzione delle parti civili, confermando quelle già costituite ed escludendone altre costituitesi alla prima udienza dibattimentale.

Dopo lo stop del 30 settembre scorso dovuto al cambio del magistrato, il processo per il disastro di Giampilieri è ripreso stamane. Per alcune delle parti civili è stata dichiarata la nullità della citazione del responsabile civile (Regione Sicilia e Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Protezione Civile) ai quali però, su richiesta dei difensori, è stato concesso un termine per rinnovare la citazione e renderla regolare.

La strada per ottenere giustizia per i 37 morti di Giampilieri e Scaletta Zanclea, travolti da una montagna di acqua e fango l'1 ottobre 2009, non è semplicissima, le famiglie e tutti gli altri soggetti che si sono costituiti parte civile (in tutto 168 compresi WWF e MAN) non mollano.

Sul banco degli imputati un bel po' di nomi eccellenti come l'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e l'attuale primo cittadino di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, l'ex straordinario di Messina Gaspare Sinatra, il dirigente della Protezione Civile regionale Salvatore Cocina e poi altri pezzi della pubblica amministrazione: progettisti, tecnici e dirigenti.

A vario titolo, devono rispondere di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.

Una tragedia annunciata quello dell'1 ottobre 2009. E oltre al dolore, l'infamia di essere etichettati dall'allora capo delle Protezione Civile nazionale Guido Bertolaso. Che prima ancora di arrivare sul posto parlò di “conseguenze dell'abusivismo”, trasformando le in morti di serie B, pressocché ignorati dalla stampa nazionale.

Nel 2007 c'erano state le prime avvisaglie della tragedia futura, ma i milioni stanziati per la messa in sicurezza del territorio furono dirottati altrove. Due anni dopo la “bomba d'acqua”, i morti, la distruzione.

Intanto la Camera dei Deputati ha approvato l'ordine del giorno del deputato PDL Enzo Garofalo con il quale si impegna il Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a prevedere nel disegno di legge di stabilità per il 2014 a favore dei Comuni della provincia di Messina interessati dalle alluvioni del febbraio-marzo e novembre 2011 la proroga dell'entrata in vigore dell'Imu secondaria, rinviandola al 2015.

“L'obiettivo- ha dichiarato Garofalo- è quello di evitare agli Enti locali interessati da questi eventi calamitosi e a coloro che vi risiedono, un ulteriore aggravio di adempimenti in corso d'anno, in un periodo già denso di modifiche agli assetti dei tributi locali.

In questi Comuni, infatti- prosegue Garofalo- la cessazione dei poteri speciali ha determinato, di fatto, l'arresto delle attività di ricostruzione sia delle opere pubbliche sia di edifici privati (ad uso abitativo come ad uso produttivo) che sono stati distrutti o danneggiati durante le alluvioni del 2011, con la conseguenza che gli effetti della crisi economica che colpisce in generale il Paese sono ancora più avvertiti in quelle aree. E' auspicabile dunque- conclude il deputato- un intervento del Governo al fine, quantomeno, di alleviare gli adempimenti imposti dai rigidi vincoli di finanza pubblica”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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