Alla Sala Laudamo si chiude la tetralogia di Pinocchio con l’Amore e le sue infinite sfumature

Amore - PinocchioL'amore come quadratura del cerchio dell'infinita gamma dei sentimenti umani.

E così, dopo Istinto di Angelo Campolo, Solitudine di Annibale Pavone e Inganno di Paride Acacia, a chiudere la tetralogia Nel Paese dei Balocchi dedicata al Pinocchio di Collodi, ecco che sulla scena della Sala Laudamo di Messina arriva Amore di Giacomo Ferraù e Giulia Viana.

Un amore a 360 gradi (materno, tra amici, filiale o di coppia, familiare o tra nonna e nipote) sviscerato in tutte le sue sfumature dai ragazzi del laboratorio teatrale della DAF – Teatro dell'Esatta Fantasia di Giuseppe Ministeri, che anche in questo caso hanno partecipato alla scrittura del testo donando parole ed emozioni alla cornice della storia di Pinocchio, raccontata quando si è ormai chiuso il libro.

Una storia che prende le mosse da un gruppo di burattini che invidia disperatamente Pinocchio, perché lui è riuscito a diventare umano mentre loro sono condannati a un eterno presente senza futuro. Il deus ex machina che potrebbe cambiare le cose è la Fata Turchina, misteriosa presenza che aleggia in sala e che sembra essere l'ultimo ostacolo al loro diventare umani.

Passaggio dopo passaggio e selfie dopo selfie (tormentone della generazione 2.0 e non solo) i burattini si avvicinano alla meta finale: diventare uomini in carne e ossa. Pieni di contraddizioni e difetti ma, finalmente, capaci di amare.

Giacomo Ferraù e Giulia Viana concludono brillantemente il ciclo di Pinocchio, ne mettono a nudo il lato più tenero e anche in questo caso, come negli spettacoli precedenti, la musica ha un ruolo fondamentale. Qualche silenzio in meno avrebbe contribuito a far scivolare meglio lo spettacolo, ma per rimediare c'è tempo.

Sul palcoscenico, a dare vita alla voglia di amore di questi burattini abbandonati a se stessi perché ormai neanche Mangiafuoco c'è più, i bravissimi Francesca Baudo, Roberta Catanese, Roberta Costanzo, Sara Quartarone, Antonella De Francesco, Adriana Mangano, Serena Sicilia, Patrizia Ajello, Giulia Sara Arcovito, Gabriella La Fauci, Noemi Bevacqua, Adele Di Bella, Aurora Ceratti, Gabriele Furnari Falanga, Rosario Popolo, Luca D'Arrigo, Alessandro Santoro, Mario Aversa, Francesco Grasso, Carmelo Crisafulli, Dario Delfino, Diego Delfino, Lorenzo Pizzurro, Simone Corso, Antonio Vitarelli, Bruno Di Sarcina.

Coreografie di Sarah Lanza, scene e costumi Giulia Drogo, si replica fino al 7 giugno.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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