#ACRMessina. Avv. Bonni Candido: “Finalmente abbiamo chiarezza: la volontà di Stracuzzi non era quella dei soci”
Intervenuto ai microfoni di Radio amore durante la trasmissione A tutto campo condotta da Pietro Di Paola, l'avvocato di Francesco Barbera, Bonaventura Candido, tirato in mezzo durante la conferenza stampa di ieri dal socio di minoranza del Messina, Nino Micali, ha spiegato una volta per tutte come mai la trattativa di maggio tra lo stesso Barbera e la società capitanata da Stracuzzi non è andata a buon fine.
“Volevo fare innanzitutto una premessa – esordisce l'avvocato Candido: non ci sono più le condizioni affinché Francesco Barbera possa avvicinarsi, direttamente o indirettamente, al Messina. Lui ha messo insieme una cordata lo scorso maggio per rilevare il Messina, questa unione di imprenditori oggi non esiste più, io ero il legale di questa cordata, adesso sono soltanto l'avvocato di Francesco Barbera. La nostra proposta del 3 maggio l'abbiamo mandata a tutti tramite e-mail. Era un progetto condiviso con il capitano Stracuzzi. Da quello che ho sentito io in questi giorni ho finalmente compreso che parlavamo di un soggetto che non rappresentava la volontà della maggioranza, ma solo dell'88%. Lui pensava di avere l'accordo con tutte le altre componenti della società, ma non era così. Noi avevamo un buon progetto, versando 1.200.000 euro nelle casse del Messina. Quello che pensavamo potesse essere frutto di un accordo col 100% dei soci era in realtà soltanto la volontà di una minoranza. Noi non abbiamo mai visto i bilanci, mai visto un documento, ma ci hanno solo detto che il debito era di 1.600.000 euro. Fossi stato al posto dei soci, se avessi avuto la possibilità di far entrare nelle casse societarie una cifra simile l'avrei presa al volo, avrei spalancato le porte”.
