#ACRMessina. Avanti a testa alta, magari sorseggiando un po’ di thé

“Non sono più interessato al progetto. Non rispecchia il mio modo di fare calcio. E ancor di più “impresa””. Queste le parole di Francesco Barbera pubblicate nella giornata di ieri dalla Gazzetta del Sud. Poche righe, un solo significato: il “mago del caffè” si tira nuovamente indietro e non farà parte del capitanato da Franco Proto. Non vogliamo entrare nei dettagli, non ci interessa al momento, ma è bene predicare la calma.

3. Proto
Il presidente Franco Proto (foto Antonio Maimone)

I social, si sa, sono una fonte infinita sia di news che di opinioni, e molti appassionati messinesi hanno chiaramente fatto intendere il loro punto di vista in merito a questo nuovo dietrofront da parte di Barbera, ma se l'anno scorso i motivi potevano anche essere validi, quest'anno ci ha fatto storcere un pochino il naso. Quello che è stato fatto negli ultimi mesi dalla nuova società è già di per sé un miracolo: salvezza ottenuta sul campo con una squadra composta da elementi che a gennaio sarebbero dovuti andare via per scarse motivazioni, capitanati da elementi che stavano per far scomparire il calcio a Messina. Mettiamo dentro anche un monte debiti che si è rivelato più alto del previsto (quasi un milione di debiti in più, mica l'equivalente di due scatolette di cialde di caffè), ma anche qui insomma, stiamo parlando di ingaggi che forse nemmeno in Serie A si vedono, eppure dopo l'esorbitante stipendio di Bakayoko nel 2007 credevamo di aver visto di tutto.

Ma tralasciando questo, è davvero simpatico vedere e leggere dichiarazioni fatte da gente che vive nell'anonimato per anni salvo poi intrufolarsi come un fastidiosissimo pelo nell'uovo per dire la propria opinione e della quale il Messina e la sua gente può certamente farne a meno.
Abbiamo una grossa occasione, ossia quella di avere due stadi e quindi poter decidere, in base alle richieste e alle presenze, dove giocare. Siamo gli unici a poter avere questo privilegio, il San Filippo non verrà assolutamente abbandonato”. Così il dg Lello Manfredi nella conferenza stampa di martedì scorso: il progetto Celeste, volenti o nolenti, può essere il primo e fondamentale passo per riavvicinare la squadra alla città, senza essere per forza costretti ad abbandonare il San Filippo. E' un passo importante e che indica come questo progetto, seppur senza quella tazzina di caffè la mattina, sia comunque in fase di lancio (politica permettendo, ovviamente). Tutte le altre ipotesi paventate nelle ultime 24 ore, messe in giro solo per creare confusione, possono solo essere analizzate tra un thé e l'altro, preferibilmente alla pesca, e qualche risata simpatica, senza essere prese in considerazione nemmeno per sbaglio.

Capitolo Lucarelli: il tecnico livornese sembra essere intenzionato a non proseguire il cammino col Messina. I meriti del condottiero quest'anno sono evidentissimi, e le sue ambizioni sono più che condivisibili. La società ha delle priorità al momento, e riguardano il monte debiti, sempre più in crescendo giorno dopo giorno. Non sappiamo ancora quale sarà la decisione definitiva, non è nemmeno detto che non si possa costruire una squadra capace di puntare ai play-off la prossima stagione, anzi le parole dalla conferenza stampa di martedì scorso sembravano comunque rasserenanti sotto questo punto di vista. Ci vogliono tempo e pazienza, non è questo il momento di puntare il dito contro la società, o contro l'allenatore (ex?), o di bere caffè (il thé è più salutare).

#LegaPro. Proto: “La mia idea di calcio si basa sulla legalità”. Manfredi: “Gli imprenditori messinesi si sono svegliati”

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

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