ACR Messina, Lo Monaco: “Chi vuole la squadra sappia che è tutto in regola”

Una conferenza stampa convocata su due piedi dal patron dell'ACR Messina Pietro Lo Monaco. La riportiamo integralmente e lasciamo ai lettori e ai tifosi qualsiasi considerazione sulla gestione della squadra negli ultimi anni.

“All'indomani del risultato catastrofico del campo, vogliamo per chiarire e puntualizzare tutti gli aspetti di una decisione presa da tempo. Non ci sarà assolutamente nulla di nuovo, solo un'analisi della situazione. La nostra assenza è stata voluta in tutti questi mesi, abbiamo dato spazio e modo a tutti di far venire fuori l'essenza di ogni nostra componente.

Abbiamo chiuso un periodo di tre anni ottenendo un risultato tecnico che sul campo ha decretato la retrocessione dopo due campionati vinti. Un risultato che lascia l'amaro in bocca per come è maturato, dato che abbiamo assistito a tante nefandezze in questo sistema calcio.

Ho sempre sostenuto che in Lega Pro si disputano due campionati e una società che si rispetti deve prepararsi ad affrontare il campionato del campo e quello dei numeri. Ci sta perdere quello del campo, ma se vinci quello dei numeri ci sta che tu riacquisti la categoria e anche la retrocessione sul campo passa in secondo piano. Questa società ha vinto il campionato dei conti, tutti gli eroi di questo risultato maturato sul campo saranno pagati fino all'ultimo centesimo.

Questa società è già adesso in condizioni di essere ripescata in Lega Pro. Molte squadre non si iscriveranno e questa estate sarà calda. Sotto questo aspetto si piange con un occhio solo. Questa società fino ad ora ha sempre promesso di mantenere tutto regolarmente fino alla fine di giugno, dopodiché passerà la mano, senza alcuna condizione.

Abbiamo buttato tante risorse economiche in questi anni, non andremo a chiedere alcun rientro a nessuno, così da poter permettere a chi subentrerà di poter ripartire subito. Lasceremo le carte in regola per poter puntare al ripescaggio, abbiamo tutti i conti in regola e pagheremo tutti gli emolumenti ai tesserati. Anche quest'anno la FIGC pretenda una somma a fondo perduto, non so fino a che punto sia legittimo, ma comunque ho smesso di pormi la domanda. Chi vuole il Messina sappia che è tutto in regola.

Premessa: quando si retrocede, come in questo caso, il responsabile numero uno è il sottoscritto. Sul campo è retrocessa innanzitutto la società, sia chiaro. Non riprenderei il Messina, è stata una forma di masochismo, sapevo che saremmo arrivati al punto in cui sarei stato costretto a passare la mano. E ribadisco la parola costretto. Ho messo tante risorse personali, tanti anni di lavoro, sono un professionista del settore, ho preso i miei soldi e li ho usati per la città di Messina.

Oggi avrei preferito convocare tutti i bisognosi della città e dare tutti i soldi che ho speso a loro. In tre anni mi sono sentito usato, massacrato, al centro di un modo di fare che non so fino a che punto porta sviluppo. Sono andato avanti nonostante tutto. Ho preso una società piena di debiti, sono spuntati come i funghi. Ho dovuto pagare soldi a presidenti che si sono fatti contratti da soli, hanno lasciato una bella toppa che ho dovuto pagare io.

Ho visto gente che non ha mai lavorato per il Messina, ma che sulla carta doveva prendere dei soldi. Siamo andati avanti nonostante questo. Abbiamo ripianato la società. Settecento abbonati il primo anno vuol dire niente. Siamo partiti comunque, magari verrà l'entusiasmo, ci dicevamo. Trecento abbonati il secondo anno e lì ho fatto il mio errore. Dovevo lasciare in quel momento. Risultati impietosi per la città. Ma comunque andiamo avanti, altro primo posto. Apro la campagna abbonamenti subito dopo l'ultima giornata, dovevamo fare minimo 3 mila abbonati per la Lega Pro unica, perché è un campionato duro.

Abbiamo fatto dei numeri impietosi anche il terzo anno, incassi ai minimi storici, abbiamo pagato 58 mila euro di multa, una follia. Come definireste voi un gesto del genere? Sono incazzato come una belva, i fenomeni che parlano e sparlano non possono permettersi di farlo. Quando ho parlato di tifosi ho sempre eliminato dalle considerazioni quei 400 che sono venuti sempre allo stadio, perché ci sono sempre stati, li abbiamo avuti sempre.

Elimino quei 50 sciacalli autori di quello che è successo nell'ultima partita. Elimino quei fenomeni che facendo i galletti sull'immondizia hanno intimidito e cercato di fare azioni fuori da un contesto di civiltà. Non ho interessi a Messina, ho buttato nel gabinetto 3 milioni di euro, per chi? A chi? Per avere che cosa? Un ritorno che non c'è mai stato, anzi sempre peggio nonostante le vittorie. Non vado via per tutte queste cose, sono capitate, è questo ciò che vogliono. Vado via perché sono arrivato ad un punto di non ritorno.

Non c'è più da pompare, quindi è giusto lasciare spazio a chi potrebbe avere a cuore le sorti di Messina e rilanciare il Messina a prescindere dal comportamento della città. Dall'amministrazione Accorinti solo promesse e solo problemi: ci avevano promesso a disposizione due aree, abbiamo presentato i progetti. Macello per un anno, per poi scoprire che un'area era destinata alla Protezione Civile e una non era proprietà del Comune.

Il Accorinti fa solo chiacchiere. Dice di essere un uomo di sport, ma invece di fare il fenomeno perché non dice le cose come stanno? Noi abbiamo giocato senza avere convenzioni né al San Filippo né al Celeste. A fine marzo hanno firmato la convenzione, abbiamo giocato da abusivi fino a quel momento.

Questo non ha impedito loro di mandare una comunicazione di pagamento di 3 mila euro di affitto per ogni evento giocato dal Messina senza convenzione. Soldi che neanche a San Siro si spendono, mentre questa struttura cade a pezzi.

Il sindaco dice che si impegnerà qualora la società gli consegnasse simbolicamente la squadra in mano. Già fatto tre mesi fa. Se il sindaco vuole, gli consegno una società pulita, con debiti fisiologici che hanno tutte le società, ma al 30 giugno avrà tutti i giocatori pagati.

Ad oggi io non ho mai un interlocutore che avesse dimostrato volontà nel subentrare. Ci sono tutte le condizioni per far bene. Io non voglio nulla, i miei soldi che ho gettato non li rivoglio indietro. E' un regalo che ho fatto a quella che considero una città mia, perché ci vivo. Con tutto il sentimento è giusto che io faccia un passo indietro.

Lo devo alla mia famiglia, ad anni di lavoro e forse sarebbe anche l'ora di rimettermi in giro di nuovo. Dispiace che l'epilogo sia stato questo, è stata una stagione disgraziata. Penso che questo organico fosse capace di salvarsi prima del tempo, ma purtroppo l'aspetto tecnico non può separarsi da quello caratteriale. Una squadra che se l'è fatta addosso, che ha dilapitato 13 punti negli ultimi minuti, con un carattere da prima categoria. La Reggina ha preso 20 punti di penalizzazione, glieli hanno restituiti quasi nella totalità e sono stato tentato di non presentare il Messina ai play out.

E' uno schifo per come è strutturata la Lega Pro. Ha consentito a società fallite di andare avanti tutto l'anno, che probabilmente falliranno e che si sono rafforzate promettendo soldi ai giocatori senza pagare nessuno.

Il giovedì stavamo partendo per Torre Annunziata, poi è arrivata la comunicazione del CONI. Hanno ripreso tre volte la Reggina per i capelli, erano più carichi per questo. Non eravamo in condizioni mentali per affrontare quelle partite, ma queste non sono scusanti. Quando non raggiungi un obiettivo vuol dire che hai fallito. Mi auguro che il Messina possa partecipare al campionato di Lega Pro, perché ne ha tutte le condizioni.

Chi volesse subentrare troverà i tappeti a terra. L'amministrazione Accorinti quando parla del Messina si meriterebbe il cemento a presa rapida nella bocca. La vicenda dei concerti è di una gravità, mancanza di cura e di pensiero per la squadra della propria città. Il Messina è stato sfrattato dalla sua sede. Abbiamo dovuto prendere il materiale e portarlo fuori dalla città, perché ora si insedierà tutta l'organizzazione dei concerti. E' normale dare tutta la struttura per due concerti? Per un mese e mezzo avranno tutta la struttura.

Abbiamo giocato per tre anni con un'agibilità di 6.900 spettatori, GOS tutte le settimane, come se giocassimo una partita di Serie A. Voglio capire come faranno in dieci giorni a dare l'agibilità a 40 mila persone. Sindaco, prefetto e questore me lo dovranno spiegare. Il Messina è il figlio di puttana della situazione. Questo fa parte della nostra città.

Tutti questi soldi l'Amministrazione da dove li prende? Ma comunque sono cose che non mi competono, sono solo riflessioni amare. L'organizzatore dell'evento viene a dirti che qua ci saranno 600 persone e che non ci sarà spazio per noi. Avremmo dovuto anche ringraziarli se ci avessero lasciato quantomeno la segreteria. Mi auguro che il Comune abbia preso 3-400 mila euro, perché altrimenti significherebbe aver fatto un flop.

La nostra vita continuerà fino al 30 giugno, perché abbiamo delle incombenze da pagare, anche pesanti. La risposta della città è stata inequivocabile e chi scrive non si rende conto di avere un grande potere in mano. Parlano di cordate, ma quando mai?! Sarà dura trovare un altro coglione che butta i suoi soldi qua. Sono stato munto come una mucca. Questo mio passo indietro è legittimo. Le arrabbiature sono un conto, la realtà è un'altra.

Grazie per averci seguito in questi tre anni. Vi esorto a seguire ancora il Messina, sperando che si possa appropriare di un territorio che compete alla città. Io ancora ci credo, ma un minimo di partecipazione non c'è stato. Tutti contro. E qualcuno ha detto che ho voluto retrocedere. E' stata la prima volta in 44 anni di calcio, me la porto dentro al di là dello spreco e di tutte le considerazioni.

Negli ultimi tre mesi non ho visto una partita del Messina. Ogni qualvolta vedevo un incasso era una coltellata. L'ACR Messina è lo specchio della città. Fare 1.300 euro di incasso al campo e vedere che 70 mila persone si guardano la partita su Sportube fa rabbia. Grazie a quei 400 che hanno sempre seguito la squadra in questi tre anni e che la seguiranno sempre.

Escludo sempre quei 50 farabutti, che non hanno a cuore il risultato del Messina. Sono segnali inequivocabili. Mi auguro che con qualche altro esca fuori tutto lo splendore del Messina, che nella sua storia si è sempre fatto notare per aver svolto dei campionati importanti.

Avessi fatto il Lo Monaco sarei andato a Torre Annunziata per i play-out, senza presentarmi al Granillo. Quello che hanno fatto gli organi della giustizia sportiva sfugge da ogni logica. Quando si danno 20 punti di penalizzazione non se ne possono restituire 16-18.

Se non c'è nessuno entro il 10 luglio pronto a prendere il Messina io la iscriverò al campionato di Serie D. Non ho mai pensato di far fallire il Messina, non è nel mio DNA. Il Milazzo è stato tutto un altro discorso. Sono stato costretto a fare determinate cose dopo che dei farabutti hanno fatto quello che hanno fatto. Poi, solo perché il presidente della LegaPro mi ha costretto a terminare il campionato con regolarità, sono subentrato a ottobre.

L'ossatura della squadra di quest'anno era quella dello scorso anno, perché tutti i titolari sono rimasti: Lagomarsini, Pepe, Bucolo, Corona, Silvestri. Chi è andato via, come Caturano e De Vena che non giocavano mai, è stato sostituito da persone che hanno fatto B e C: Vincenzo Pepe 28 presenze con la Pro Vercelli, Bjelanovic che ha fatto sempre A e B, Damonte con tanta esperienza in B, Stefani idem.

Dal punto di vista caratteriale questa squadra non andava bene, ma comunque la colpa è sempre del sottoscritto che pur non conoscendo questo campionato mi sono accorto subito di com'era l'andazzo. Ma non è il caso di andare nel dettaglio. Quando si perde vuol dire che si sono commessi errori e noi ne abbiamo fatti”.

Giuseppe Marino

Laureato in Giornalismo all'Università degli studi di Messina. Si occupa a tutto campo della sezione sportiva di Sicilians, con un occhio di riguardo verso il calcio nostrano. Vi racconterà di tutto e di più sull'ACR Messina e sul panorama sportivo regionale.

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