9 maggio 13.47 Messinambiente, l’ORSA: “Il vero male è l’ATO 3”

Sulla Messinambiente, nota del segretario provinciale Igiene e ambiente dell'ORSA Messina Giuseppe Bagnato. “La messa in liquidazione di Messinambiente è la fine di un ciclo virtuoso che per anni, grazie alla professionalità  ed al senso di responsabilità delle maestranze, ha mantenuto il decoro e l'igiene della città. Il vero male del ciclo dei si chiama ATO3, la struttura doppione che nonostante l'inutilità e il fallimento conclamato che ha indotto la Regione Sicilia a decretarne la sostituzione con le SRR, nella città di Messina tenta gli ultimi colpi di coda cercando di eliminare la storica contendete Messinambiente attraverso una gara d'appalto che il commissario liquidatore Antonio Ruggeri non può bandire. A tal proposito è bene precisare che la recente sentenza del TAR non autorizza affatto l'ATO3, in fase di liquidazione, ad attivare procedure oltre la normale amministrazione, il giudice ha semplicemente rigettato il ricorso solo perché la gara d'appalto bandita dall'ATO3 è andata deserta ed è decaduto l'oggetto del contendere, ciò non significa che il commissario liquidatore si possa sentire autorizzato a provocare i lavoratori rischiando di mandare in tilt il ciclo dei rifiuti attraverso l'anomalo bando già contestato anche dalla Regione Sicilia. 

Stiamo assistendo ad un gioco di potere intriso di ripicche istituzionali che presto o tardi porterà Messina alla ribalta nazionale per la crisi “monnezza”, la protesta annunciata dai lavoratori è sacrosanta, le rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali sono il solito fumo negli occhi, effimere promesse che non corrispondono ai fatti. Nel primo bando di gara andato deserto era chiaramente riportata la possibilità dell'azienda subentrante di decidere quali e quanti lavoratori sarebbero stati ricollocati, e gli altri? 

E' giunto il momento di mettere da parte ripicche e interessi di bottega a favore dell'interesse collettivo, la crisi dei rifiuti metterebbe definitivamente in ginocchio una città che in tema di vergogne non si è fatta mancare nulla, si apra subito un tavolo di confronto con i lavoratori e si sottoscrivano gli impegni, gli annunci e le promesse lasciano il tempo che trovano. “Verba volant, scripta manent ”.

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