5 aprile 11.15 Vertenza Cantieri Palumbo, nota CUB e ORSA

Sulla vertenza dei Cantieri Navali Palumbo intervengono i sindacati CUB e ORSA. “In data 23 marzo 2011 l'Azienda in oggetto ha proposto un verbale di accordo alle Organizzazioni Sindacali Fiom CGIL, Uilm UIL e RSU aziendali che lo sottoscrivevano convenendo sul ricorso alla Cassa Integrazione per superare “la difficile congiuntura economica che almeno da un biennio continua a produrre effetti negativi…”. In coerenza con il descritto accordo la Palumbo S.p.A. imponeva d'ufficio a 20 dipendenti l'utilizzo immediato di ferie e permessi come prologo alla Cassa Integrazione e annunciava, informalmente alla stampa, tenendone estranei i
lavoratori e le scriventi OO.SS. che ne rappresentano la maggioranza assoluta, il trasferimento di una commessa dai cantieri di Napoli a Messina.

Premesso che risulta quanto meno irrituale sfruttare lo strumento della Cassa Integrazione quando
si prevede una fase di produttività, si denuncia quanto segue:
• All'uscita delle 20 maestranze messinesi destinate alla Cassa Integrazione è corrisposto
l'arrivo in cantiere di una ditta esterna.
• La Commessa trasferita da Napoli, propagandata come “atto di generosità” della Palumbo
S.p.A. nei confronti del cantiere messinese, in realtà è una scelta obbligata data la carenza
strutturale del bacino di carenaggio di Napoli che non è attrezzato per lavorazioni su navi
di stazza simile alla nave “TOSCANA”, della flotta SNAV, giunta sabato scorso nel cantiere
Palumbo di Messina.
• La nave è giunta nel bacino messinese con a bordo una quantità indefinita di personale che
effettua lavorazioni in luogo delle maestranze locali inviate in Cassa Integrazione.
Alla luce dei fatti si rafforza il sospetto di una tattica volta a sostituire il personale messinese
con “più economici” lavoratori esterni utilizzati alla bisogna, con buona pace degli impegni
contrattuali, mai mantenuti, di occupazionale e investimenti nel cantiere grazie ai quali la
Palumbo S.p.A. è riuscita ad aggiudicarsi la gara d'appalto per la gestione dello storico cantiere
messinese.
In buona sintesi si sta sfruttando una presunta fase di crisi scaricandone i costi sulla collettività
attraverso la Cassa Integrazione e al contempo giungono in cantiere “i più economici” operai
esterni.
Quanto esposto, oltre a porsi ad emblema della classica privatizzazione degli utili e socializzazione
del debito, crea un danno economico/occupazionale alla città e rafforza il convincimento di
irregolarità nelle dinamiche che la Palumbo S.p.A. pone periodicamente in essere per sostituire i
lavoratori messinesi con maestranze extracittadine, pertanto, si chiede:
• Alla Direzione Generale del Lavoro e all'INPS di Messina di verificare attentamente
l'impropria richiesta di Ammortizzatori Sociali avanzata della Palumbo S.p.A. che
contestualmente all'invio in Cassa Integrazione di 20 operai trasferisce la medesima
produzione a ditte esterne.
• All'Ispettorato del Lavoro di Messina di valutare la posizione lavorativa delle maestranze
extracittadine giunte in cantiere a bordo nave.
• Alla Capitaneria di Porto di Messina di verificare se le maestranze che si apprestano ad
effettuare lavori sulla nave “TOSCANA” sono membri dell'equipaggio o altra tipologia di
lavoratori.
• All'Ente Autonomo Portuale e all'Autorità Portuale di Messina di intervenire presso la
Palumbo S.p.A. circa il rispetto del Capitolato d'Appalto che prevede l'Assunzione di 160
lavoratori (attualmente ne lavorano solo 20) e l'investimento di 15 milioni per la
ristrutturazione del cantiere.
• A Sua Eccellenza il Prefetto di Messina di convocare le parti interessate al fine di
individuare una soluzione condivisa della vertenza evitando che l'esasperazione dei
lavoratori possa scadere in azioni eclatanti prive di qualsivoglia governo della vertenza
compreso il concorso delle scriventi OO.SS”.

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