26 settembre 15.10 Immigrati, Piraino a confronto con il Forum delle associazioni

Oggi, nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera. Una buona percentuale di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di eta' si vedono riconosciuta la possibilita' di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. Per fare si' che ci sia una piena integrazione, ben 19 organizzazioni della societa' civile hanno lanciato una campagna nazionale “L'Italia sono anch'io” per promuovere in ogni ambito l'uguaglianza tra persone di origine italiana e straniera.

Stamattina, l'assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali, Andrea Piraino, e il capo di gabinetto, Antonio Grasso, hanno incontrato Ce'cile Kyenge Kashetu, coordinatrice nazionale del movimento “Primo Marzo”, e alcuni rappresentanti del Forum delle Associazioni per l' di Palermo, tra cui Pippo Cipriani, che hanno presentato le due proposte di legge di iniziativa popolare “Nuove norme di cittadinanza” e “Norme per la partecipazione politica e amministrativa e per il di elettorato senza discriminazioni”.

“Comprendo lo stato di difficolta' che vivono gli stranieri in Italia e mi sono sempre battuto in ogni ambito per debellare le disuguaglianze e le ingiustizie”. Lo ha sottolineato l'assessore Piraino, che ha aggiunto: “Dobbiamo impegnarci sempre di piu' per far si' che ci sia una totale integrazione tra cittadini italiani e stranieri”. L'assessore alla Famiglia, condividendone lo e le finalita', ha fatto idealmente propri i due disegni di legge annunciando che e' in via di definizione un disegno di legge che prevedera' interventi a sostegno dei diritti degli immigrati, una consulta e un osservatorio sugli immigrati e soprattutto il diritto di voto alle elezioni amministrative.

La coordinatrice nazionale e portavoce del movimento “Primo Marzo” Ce'cile Kyenge Kashetu, ha evidenziato la necessita' che si arrivi, un giorno, ad avere “un mondo senza muri che divida le genti”. “Si continua ancora a parlare di immigrazione legata all'insicurezza, – dice – e a terrorizzare le persone enfatizzando solo i fatti di cronaca nera e mai le buone pratiche di cui e' pieno questo paese. Accomunare gli immigrati solo alla violenza e all'insicurezza, significa aumentare il danno gia' compiuto.

Troppo spesso, soprattutto nei grandi giornali, le notizie non sono riportate per far conoscere la realta' ma per distorcerla. Un esempio? Si parla delle classi scolastiche piene di stranieri, eppure gran parte dei bambini sono nati o cresciuti in Italia, del proprio paese di origine non sanno nulla, perche' chiamarli stranieri?”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *