23 febbraio 07.48 Traghettamento ferroviario, levata di scudi dei sindacati

“Forte preoccupazione per il futuro che Federtrasporto vuole riservare al servizio di navigazione ferroviaria”. Questa la posizione delle segreterie messinesi di Filt CGIL, Fit Cisl, UILT, OrSA Ferr., UGL A.F., FAST Ferr., SASMaNT e RSU 32, che in una nota inviata alle segreterie nazionali sottolineano come “dalle notizie che giungono nel si evidenzia l'intenzione aziendale di escludere l'esercizio in oggetto dal Contratto Nazionale delle Attività Ferroviarie, timore che trova conferma nelle ipotesi di Scala Classificatoria sottoposta all'attenzione delle Segreterie Nazionali in indirizzo ove non compaiono le figure professionali del personale navigante.

La sterile argomentazione che Federtrasporto pone a sostegno dell'inedita proposta si limiterebbe alla difficoltà tecnica di inserire le “anomale” qualifiche dei naviganti nel contesto generale del mondo ferroviario ma all'attento osservatore non sfugge che dietro tale paravento si cela l'annoso obiettivo della Holding aziendale di chiudere definitivamente la partita con il servizio ferroviario marittimo.

Già nel vigente CCNL furono inseriti parecchi orpelli volti a tracciare un'indegna discriminazione dei ferrovieri impiegati nelle Navi Traghetto, basti pensare al contenitore indifferenziato che si concretizza nell'area “H” ove stazionano, senza possibilità di progressione di carriera, professionalità marittime che per parametro di provenienza, anzianità e mansioni svolte avevano diritto alla collocazione in area “G”, stessa omissione contrattuale fu riservata ai Tecnici del settore inseriti in area “E” in luogo della superiore area “D” concessa ai pari grado provenienti dall'ex quarta area.

Il dubbio/sospetto delle scriventi è di un possibile declassamento preventivo del personale per agevolare l'esternalizzazione del servizio navigazione.

Il disegno di sbaraccamento dall'area dello Stretto è sancito dall'effimera concorrenza che RFI attua nei confronti della flotta privata ormai titolare di una sorta di monopolio nel trasporto dei mezzi gommati, l'ennesima frammentazione del servizio attraverso la creazione di “ BluFerries” che dovrebbe gestire per RFI il trasporto del gommato è conferma della bramosia di esternalizzazione delle attività marittime di cui la dirigenza aziendale non fa più mistero, dietro l'apparente obiettivo di separare i bilanci del traghettamento ferroviario con l'incasso proveniente dal trasporto dei mezzi gommati, cova il pericolo di un primo passo verso il trasferimento di ramo d'azienda a favore dei tanti armatori privati che sgomitano per acquisire il servizio. Crediamo indispensabile un coinvolgimento fattivo e tempestivo delle OOSS in merito alle eventuali modifiche organizzative che avranno inevitabili ricadute sui livelli occupazionali del settore. L'esperienza di partenerschip vissuta con l'azienda “Metromare dello Stretto”, (A.T.I. RFI/Ustica Lines per il trasporto veloce offerto ai pendolari), non lascia presagire nulla di positivo visto che le sovvenzioni Statali, ottenute con le lotte dei ferrovieri, sono gestite nella quasi totalità dal partner privato Ustica Lines che fornisce tre unità navali delle cinque previste e ne affitta periodicamente una, a caro prezzo, a RFI quando uno dei nostri mezzi veloci è fermo per lavorazioni improvvise e/o programmate. L'autarchico quadro organizzativo dell'azienda Metromare dello Stretto trova il culmine del libertinaggio nell'applicazione di un illecito dumping contrattuale che vede lavoratori della stessa impresa trattati con salari e contratti diversificati a secondo dell'azienda di appartenenza, anomalia che imprime il timore di un prossimo livellamento al ribasso, con i ferrovieri nel ruolo di vittime predestinate.

Sulla scorta della descritta esperienza, risulta evidente che le scriventi segreterie territoriali ritengono intrattabile l'ennesima proposta di palese discriminazione e marginalizzazione che Federtrasporto intende riservare all'Esercizio Navigazione in sede di rinnovo del CCNL. Piaccia o no a Federtrasporto, la flotta marittima deve restare parte integrante delle attività ferroviarie e garanzia del diritto alla mobilità e continuità territoriale sovvenzionata dallo Stato, che diversamente abdicherebbe di fatto al proprio ruolo di vettore pubblico, pertanto, invitiamo tutte le Segreterie Nazionali in indirizzo a sgombrare il campo da eventuali “malintesi” ponendo come indiscutibile pregiudiziale per il proseguimento della trattativa l'inserimento del Settore Navigazione nel CCNL delle Attività Ferroviarie

La tattica aziendale volta ad interporre periodicamente nuove problematiche per distogliere l'attenzione dalle annose rivendicazioni dei lavoratori non può essere accettata sine die, riteniamo sia giunto il momento di mettere fine a questo eterno gioco al ribasso che l'azienda perpetra da anni , pertanto, le scriventi Segreterie Territoriali annunciano la mobilitazione permanente dei lavoratori del settore che saranno protagonisti anche di manifestazioni eclatanti per garantire i seguenti obiettivi in sede di trattativa nazionale:

· Mantenimento del settore navigazione nel CCNL delle Attività Ferroviarie

· Rimodulazione della scala classificatoria volta al livellamento delle qualifiche marittime con il resto delle realtà ferroviarie: come previsto nel CCNL A.F 2003 per le qualifiche corrispondenti, anche il personale navigante proveniente dall'ex parametro 122 alla data dell'1.8.2003 deve essere inquadrato in area “G”, mentre il personale marittimo -ex parametro 167 della IV area funzionale del previgente CCNL 6.2.1998 (Tecnici) ha diritto all'inquadramento in area “D”. Diverse soluzioni sarebbero discriminanti nei confronti del personale navigante.

· Inserimento del Turno Particolare nel nuovo CCNL di settore per la regolamentazione del precariato marittimo, attualmente gestito da RFI con dinamiche da “call center” che non garantiscono la rotazione del personale e l'adeguata familiarizzazione con gli impianti, pertanto, espongono a rischio la sicurezza della navigazione”.

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