22 settembre 17.55 Il PDL ed il “partito degli onesti”

Dal nostro lettore Emanuele Ferrara, riceviamo e pubblichiamo:

“Gentile Redazione,
quando l'0n. Angelino Alfano intendeva trasformare il partito dei ladroni in “partito degli onesti” ammetteva esplicitamente che il PDL non era un partito pulito a cominciare dal suo fondatore e dal suo padrone. Ma trasformare un partito come il PDL in un partito onesto, significava mandare in galera centinaia di esponenti di quel partito. Adesso che si stanno scoperchiando le pentole delle regioni amministrate dal PDL, Angelino Alfano avrebbe molti elementi si cui lavorare per fare piazza pulita, ma temo che non farà nulla per un semplice motivo: egli non è mai stato un segretario libero, ma un segretario particolare del suo padrone assoluto!

Le sue buone intenzioni si infrangono contro il dei colonnelli del PDL ( Verdini-La-Russa-Bondi) che dentro il partito fanno il bello e il cattivo tempo. Non a caso spuntano fuori da ogni parte d'Italia casi di denunce alla magistratura per via di tessere false e centinaia di identità date in prestito all'insaputa dei legittimi proprietari. I registri degli iscritti al PDL ne sono pieni.

Clamorosa fu la dell'ex ministro Franco Frattini che chiedeva ad Alfano di esplellere i mafiosi dal PDL per fare finalmente pulizia nel partito. Ma il suo appello è caduto nel vuoto come dimostra il caso Lazio, un vero e proprio saccheggio ai danni dei cittadini, un sistema intollerabile, un verminaio inaccettabile di faide interne, di intrallazzi, di ruberie e spese pazze che solo una robusta ramazza potrà spazzare via”. 

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