23 febbraio 12.51 Iniziate le prove di “Cercando Picasso” con Giorgio Albertazzi e la Martha Graham Dance Company

Sono iniziate al Vittorio Emanuele le prove di “Cercando Picasso” con Giorgio Albertazzi e la Martha Graham Dance Company per la regia di Antonio Calenda. Si tratta di uno fra gli spettacoli più attesi del 2011. La figura del pittore spagnolo, la sua creatività e il suo genio sono al centro della nuova produzione firmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia assieme alla Martha Graham Dance Company e in coproduzione con l'Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina e Orkestra Entertainment Srl. Lo spettacolo debutterà al Teatro Vittorio Emanuele di Messina l'8 marzo in prima nazionale. Seguirà un tour in Italia e all'estero, in questa e nella prossima stagione. Idealmente legato a “Cercando Picasso” è il testo “Picasso e la ragazza rapata” di Dacia Maraini che lo Stabile del Friuli Venezia Giulia e il Teatro di Messina presentano in forma di en espace affidata sempre alle cure di Antonio Calenda e interpretata da due giovani talenti messinesi, Angelo Campolo e Adele Tirante. Il testo, che sarà rappresentato in tutti i teatri dove andrà in scena lo spettacolo con Albertazzi (a Messina nella Sala Laudamo), approfondisce e completa il progetto costruito dai due teatri attorno alla figura dell'artista spagnolo, qui tratteggiato dalla penna sensibile e attenta di una grande scrittrice contemporanea italiana (si veda la scheda allegata). “Cercando Picasso” sarà presentato nel corso di due conferenze stampa, a Roma (28 febbraio) e a Messina il 5 marzo.

«Un genio che solo la morte ha saputo dominare»: così lo scrittore e politico francese André Malraux definì l'amico Pablo Picasso, cogliendone appieno in queste poche parole la personalità irregolare, il furore creativo, l'eclettismo, la natura esplosiva e rivoluzionaria.
Ed è proprio a questa natura d'artista, a questa indomabile creatività che guarda Antonio Calenda, nell'apprestarsi a porre la figura di Picasso al centro di questo nuovo progetto teatrale. Protagonista è un attore che non ha bisogno di presentazioni, il grande Giorgio Albertazzi, per l'occasione attorniato dalle danzatrici della Martha Graham Dance Company, formazione di eccellenza assoluta nel panorama della danza moderna internazionale.

«Affrontare Picasso – anticipa il regista – significa rispondere alla sua fantasmagoria, dare voce alla sua irruente visionarietà. Perciò sarà necessario discostarsi dagli stilemi del naturalismo per ricreare invece le tensioni dell'irripetibile atmosfera culturale che circondava Picasso, per ricercare nel mondo delle sue motivazioni interiori attraverso la figurazione evocativa e coreografica, attraverso le sue stesse parole ed i pensieri che riverberano potenti da passi tratti dai suoi scritti, dai suoi poemi, dai testi teatrali».

La parte coreografica che si intreccerà strettamente alla recitazione, sarà composta da alcune coreografie storiche della Martha Graham Dance Company (fra cui la celeberrima “Lamentation”, un assolo creato e danzato negli anni Trenta dalla stessa Graham) e da altre coreografie originali create – sullo stile della Graham – dall'attuale direttore artistico, Janet Eilber.

Fra i testi, “Le désir attrapé par la queue” (Il desiderio preso per la coda) rappresenterà il cuore dello spettacolo, proprio per quel suo meraviglioso respiro onirico e surreale, per quel suo essere “irregolare” privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura, eppure vitalissimo, animato da personaggi come il Piede Grosso, l'Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio, la Torta…
Se Quenaeau vide in “Le désir” una fantasiosa rappresentazione del caos e dei mali che l'uomo soffriva a causa della guerra e che assediavano il gruppo di intellettuali parigini che lui stesso assieme a Picasso frequentava, è anche vero che nel testo il grande pittore spagnolo manteneva viva tutta la visionarietà tipica della sua pittura, la sua inventiva inarrestabile, la sua espressività. Un tourbillon che è al contempo testimonianza poetica delle lacerazioni della guerra e dell'ostinato perseverare del pensiero, dell'arte, della creatività.

«Anche se astrattamente adombreremo una giornata della vita di Picasso, una giornata parigina, di guerra, quella stessa in cui egli concepì ‘Le désir attrapé par la queue' – spiega Antonio Calenda – vogliamo vivere questa cronologia attraverso un excursus nel suo immaginario. Questa necessità di evitare causalità e concretezza, di muoverci nell'impalpabile della fantasia, dell'immaginazione di questo grande artista ci ha spinto verso una scelta espressiva inusuale: quella di intrecciare nello spettacolo all'evocazione della pittura di Picasso, il linguaggio coreografico di Martha Graham. Sono segni potenti, dell'arte e dell'espressività del Novecento, codici inestimabili la cui pregnanza riecheggia costantemente nell'immaginario contemporaneo. Ad essi si fonde la recitazione di un maestro della statura, della sapienza scenica e del vigore di Giorgio Albertazzi, un attore che sa fare della parola un esercizio stilistico supremo, sa rendere ogni battuta finissima, poliformica, astratta… Poter contare in scena su un dialogo intenso fra questo e la danza della Martha Graham Dance Company significa assicurare semanticità ulteriore allo spettacolo, liberarlo dagli impacci naturalistici, librarlo in un'atmosfera di allusione astratta che ci appare in qualche modo omologa all'animo del grande pittore, all'eredità che ha lasciato, a ciò che di lui desideriamo raccontare».

“Cercando Picasso” si avvale delle scene e dei costumi di Pier Paolo Bisleri, delle luci di Nino Napoletano.

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