2 febbraio 10.12 “Il picciotto e il brigatista”, venerdì la presentazione del libro di Roberto Gugliotta

Venerdì 4 febbraio alle 17 nell'Aula Cannizzaro dell'Università sarà presentato il libro “Il picciotto e il brigatista” (Fazi Editore) del giornalista Roberto Gugliotta e di Giovanna Vizzaccaro.
Parteciperanno all'incontro, insieme all'autore, il rettore dell'Università di Messina Franco Tomasello, il capogruppo dell'Udc al Senato e componente della Commissione parlamentare Antimafia Gianpiero D'Alia e il docente di Politica economica dell”Università di Messina Michele Limosani.

“IL PICCIOTTO E IL BRIGATISTA” è UN ROMANZO – VERITA' basato su interviste condotte sul campo dagli autori, durante lunghissime sessioni con due detenuti eccellenti: un pentito di mafia e una colonna delle BR.

Italia, anni di piombo. Un brigatista e un mafioso s'incontrano nel carcere di Cuneo. Dopo l'iniziale diffidenza, tra i due nasce un'amicizia che diviene sempre più profonda, autentica, indissolubile. Il romanzo prende spunto da un reale fatto di cronaca, la mancata uccisione di molti brigatisti da parte dei siciliani, che avrebbero dovuto obbedire a “ordini superiori” e che hanno preferito combattere il loro stesso sistema piuttosto che gli amici con cui avevano condiviso anni di vita carceraria, qui ricostruita attraverso i racconti di ex detenuti, uno, colonna delle BR e l'altro, pentito di mafia, a lungo intervistati dagli autori.
Le carceri, in quegli anni, sono un claustrofobico microstato regolamentato da dure leggi interne, da rigidi codici comportamentali che procedono paralleli alle trame che si tessono all'esterno.
In un arco temporale che si snoda lungo un decennio di sangue, Roberto Gugliotta e Giovanna Vizzaccaro, indagano sui misteriosi rapporti tra mafia e Stato, penetrando nella vita dei detenuti, aprendo spiragli su scenari terribili, rendendo evidenti i meccanismi, le collusioni, gli intrighi di quei difficili anni. Ma anche gettando su di essi una luce nuova, mostrando il punto di vista di due antagonisti che alla fine si sosterranno a vicenda, cercando di mantenere l'umanità nella spirale di violenza che va generandosi, inarrestabile.
L'errore, il pentimento, la solidarietà, la fede distorta, ma incrollabile e salda in un credo, s'inseriscono naturalmente in una narrazione dedicata a tutti coloro che hanno avuto la forza di capire, dimenticare,perdonare, contro l'odio che non vuole fare parlare, sapere,pensare. Dimenticare non è mai la soluzione e ricordare, anche gli errori, è l'unico modo per non sprecare una seconda occasione.

ROBERTO GUGLIOTTA, messinese, direttore di «IMG Press», quotidiano nazionale online, collabora con il «» e «L'Espresso». Insieme a Gianfranco Pensavalli, ha scritto “Messina capitale d'Italia”( 2004), “Messina Campione d'Italia” (2005), “La volpe e il cacciatore e Franzantonio” (2006), “Matteo Bottari: l' che sconvolse Verminopoli “(2007). Per Fazi, sempre insieme a Pensavalli, ha pubblicato il romanzo “Mi chiamo Maurizio sono un bravo ragazzo e ho ucciso ottanta persone” (2008).

GIOVANNA VIZZACCARO è un editor professionista. Ha trent'anni e vive e lavora a Roma, dove collabora con numerose testate nazionali occupandosi di recensioni letterarie e cinematografiche.

“IL PICCIOTTO E IL BRIGATISTA” è un libro che permette di entrare con lo sguardo privilegiato dei protagonisti in tre mondi difficili da penetrare: il terrorismo, la mafia e il carcere. Questi tre insiemi si sovrappongono nella storia dei due reclusi, Francesco il terrorista e Vincenzo il mafioso. Attraverso la loro amicizia si comprendono le differenze di vita, motivazioni e valori tra un brigatista e un affiliato a Cosa Nostra. Per conoscere quegli anni e la profonda distanza tra mafia e terrorismo sono disponibili già migliaia di faldoni di processi e decine di saggi. Ma la memoria non è fatta solo di atti giudiziari e storici. E un romanzo come quello di Gugliotta e Vizzaccaro può aiutare a cogliere il senso profondo degli anni Settanta meglio di sentenze e libri di storia”. SANDRO RUOTOLO, Annozero – Rai 2

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