16 giugno 16.20 Messinambiente, Cgil e Uil: “Dopo il referendum bloccare privatizzazione”

Dopo il voto referendario col quale i cittadini italiani hanno detto no alla privatizzazione dell'acqua e quindi dei servizi di pubblica utilità più in generale, e Uil Messina invitano il sindaco Buzzanca a trarre le naturali conseguenze del voto anche sulle scelte municipali.

In particolare Cgil e Uil si riferiscono al nodo Messinambiente e alla gara indetta per l'affidamento a privati dei servizi di raccolta e smaltimento indetta dal sindaco e dall'ATO 3  nonostante il parere contrario delle organizzazioni sindacali che hanno denunciato il rischio di lievitazione dei costi e di disagi per i cittadini.  “La stragrande maggioranza dei cittadini italiani, e con loro i messinesi, col voto referendario hanno espresso chiaramente la loro contrarietà all'affidamento a privati dei servizi di pubblica utilità perché questo significa fare profitti sulla pelle delle persone e alzare i costi delle bollette – osservano i segretari generali di Cgil e Uil Messina, Oceano e Amato insieme a quelli di categoria Crocè e Lasagni-. Una indicazione chiara e netta che il sindaco di Messina non può ignorare o fare finta di non vedere”.

Per Cgil e Uil, il sindaco Buzzanca e l'Ato 3,  dopo il voto referendario, non possono proseguire nell'affidamento a privati del servizio oggi espletato dalla Messinambiente, società a totale capitale pubblico sul cui futuro il sindaco dovrebbe dare chiarimenti. “Si rispetti la volontà dei cittadini, si revochi immediatamente il bando e si convochi isubito un Tavolo con le parti sociali per definire il futuro della azienda pubblica Messinambiente” concludono i dirigenti sindacali.

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